Ue, sanzioni contro la Siria. Terzi: non sarà come la Libia

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Dopo l'abbattimento di un aereo turco da parte di Damasco, i 27 a Lussemburgo discutono le nuove misure contro il regime di Assad. Il titolare della Farnesina:"Bisogna arrivare a una risoluzione Onu, non ci sono le condizioni per un intervento militare"

Mentre sale la tensione tra Siria e Turchia in seguito all’abbattimento di un jet turco da parte di Damasco, i ministri degli Esteri della Ue hanno approvato un nuovo pacchetto di sanzioni contro il regime di Assad. Le misure, che secondo fonti diplomatiche prevedono di colpire diversi aspetti dal regime, tra cui alcuni ministeri, e l'estensione dell'embargo sulle armi, saranno concordate nella riunione odierna dei ministri degli Esteri dei 27 a Lussemburgo.

Le nuove sanzioni dell'Ue - "In risposta all'escalation di violenza in Siria", i ministri degli Esteri dei 27 riuniti a Lussemburgo hanno deciso quindi di rafforzare le sanzioni contro il regime siriano "ancora una volta", congelando i beni di altre sei società che sostengono il regime di Assad e di un'altra persona, nei confronti dei quali è stato anche disposto il blocco dei visti.
Salgono così a 49 le entità e a 129 le persone nella 'lista nera' dell'Ue.
"Sono seriamente preoccupata dall'escalation di violenza in Siria e finché continuerà la repressione l'Ue continuerà a imporre sanzioni contro il regime", ha detto l'Alto  rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune europea, Catherine Ashton, secondo cui le misure restrittive "prendono di mira i responsabili delle violenze, non la popolazione civile". Le sanzioni entreranno in vigore domani 26 giugno quando saranno pubblicate sulla Gazzetta  ufficiale dell'Unione Europea.

Aereo turco abbattuto, la condanna internazionale - Intanto sul fronte della tensione con la Turchia, mentre la Siria continua a sostenere di aver "esercitato il proprio diritto alla difesa della sua sovranità", la comunità internazionale condanna l’episodio. Il ministro degli Esteri francese Fabius lo ha definito "inaccettabile" mentre Londra chiede di aumentare il pressing sul regime di Damasco, attivando l'Onu per una nuova risoluzione.

Terzi: "Non ci sono condizioni per intervento militare" - Anche per il ministro degli Esteri Giulio Terzi l'abbattimento dell'aereo turco da parte siriana "dev'essere fortemente condannato" ed è "un elemento convincente in più affinché i paesi finora restii ad arrivare ad una nuova risoluzione al Consiglio di sicurezza dell'Onu si convincano". "La Russia deve essere un paese costruttivo nel portare avanti una soluzione politica della crisi siriana", ha aggiunto Terzi. Il ministro comunque esclude che in Siria "vi siano le condizioni per un intervento di tipo libico", che è uno "scenario non ripetibile".

La Siria: "Il nostro suolo è sacro"
- Alla prese di posizione dell'Ue, arriva la replica della Siria. "L'Unione europea non è interessata a capire e a risolvere la situazione di crisi in Siria ed il suo è un ruolo negativo altrimenti avrebbe trovato una medicina migliore" detto il portavoce del ministero degli Esteri siriano Jihad Makdissi. Che sulla vicenda del jet turco ha ribadito: l'aereo "ha violato chiaramente la sovranità siriana La Siria ha reagito alla violazione. Dovevamo reagire
immediatamente, anche se l'aereo fosse stato siriano avremmo dovuto abbatterlo". Poi Makdissi ha avvertito la Nato che il proprio territorio e il proprio spazio aereo sono "sacri".

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