Tolosa, Sarkozy: “Per noi un po’ come l’11 settembre”

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Così il presidente sugli attentati che hanno causato sette vittime, tra cui tre bimbi. Il corpo di Merah è stato sepolto nella cittadina francese, dopo il rifiuto dell’Algeria. Intanto una ventina di persone degli ambienti islamici sono state arrestate

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Il "trauma" provocato in Francia dalle uccisioni di Tolosa e Montauban è "un po' paragonabile a quello provocato dagli attentati dell'11 settembre negli Stati Uniti”. Lo ha detto il presidente francese, Nicolas Sarkozy, ai microfoni di Europe 1. "Il trauma è stato profondo nel nostro paese, non voglio paragonare gli orrori, ma è un po’ un po' come quello provocato negli Usa e a New York” dall’attacco alle Torri Gemelle. Parole, quelle del presidente francese, che arrivano a poco più di una settimana dalla morte del terrorista Mohamed Merah, che ha fatto 7 morti in 3 attentati e nel giorno in cui la polizia francese ha arrestato una ventina di persone degli ambienti islamici radicali nel paese, in particolare a Tolosa. Giovedì 29 marzo il franco algerino Mohamed Merah è stato sepolto nel cimitero di Cornebarrieu, a Tolosa, alla presenza di una trentina di giovani ma nell'assenza di familiari.

Arresti – Le retate della mattinata del 30 marzo, che hanno portato all’arresto di 19 persone e al sequestro di alcuni kalashnikov - ha spiegato Sarkozy - "non sono tutte collegate ai fatti di Tolosa e Montauban, è un'operazione su tutto il territorio, in rapporto con una forma di islamismo radicale ed è in pieno accordo con la giustizia". E ha aggiunto: "Ci saranno altre operazioni che seguiranno e che ci permetteranno anche di espellere dal territorio nazionale alcune persone che, al fondo, non hanno niente a che fare qui". Fra le persone fermate c'è anche Mohammed Achamlane, leader di un gruppo radicale disciolto, il Forsane Alizza. Sono state sequestrate diverse armi nella banlieue di Nantes, nell'ovest del Paese. La polizia ha finora parlato di "tre Kalashnikov, una pistola Glock e una bomba". Sarebbero però stati trovati anche fucili, pistole e taser (armi non letali a impulsi elettrici, ndr) La maggior parte degli arresti di venerdì 30 marzo sono avvenuti a Tolosa, in particolare nel quartiere di Mirail, ma anche nella regione di Nantes, nel nord-ovest della Francia. L'operazione è coordinata dalla direzione centrale dei servizi di intelligence interni (Dcri) con l'appoggio delle unita d'elite della polizia. Dopo la morte di Merah, il 22 marzo, Sarkozy aveva chiesto alla polizia di procedere alla "valutazione" della pericolosità di persone note per avere legami o simpatie con l'Islam più radicale. Il procuratore di Parigi, Francois Molins, aveva da parte sua precisato che le indagini avrebbero "riguardato la ricerca di qualsiasi complicità".

I funerali di Merah – Il 29 marzo, dopo una serie di polemiche e incertezze, si sono svolti molto brevemente i funerali di Merah, sepolto nel cimitero di Cornebarrieu alla periferia di Tolosa, alla presenza di una trentina di giovani del quartiere del killer e in assenza dei familiari. L’Algeria, paese di origine della famiglia del killer, aveva rifiutato la sepoltura per motivi di ordine pubblico. Il padre di Merah, che ha denunciato le forze speciali della polizia francese per l’omicidio del figlio, aveva chiesto che Mohammed potesse essere sepolto nella sua città natale, Bezzaz, un paesino a diverse decine di chilometri da Algeri. Anche il sindaco di Tolosa Pierre Cohen si è battuto fino all’ultimo per trasferire il corpo altrove. Non lo voleva nella città dei massacri. Ha chiesto alla Prefettura un rinvio di 24 ore e l'intervento del governo perché fosse trovata una soluzione alternativa. Per qualche ora sembrava averlo ottenuto. Ma poi a incidere sulla decisione è stato il presidente Nicolas Sarkozy: "Era francese, seppelliamolo senza fare polemiche". La tomba è anonima per evitare pellegrinaggi o profanazioni.

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