Obama 2012: giochi, bacheche ed email personalizzate

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Il profilo di Barack Obama su Pinterest.
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Nuovi social network, analisi dei dati per mirare le comunicazioni agli elettori, approccio ludico a YouTube. Mentre i repubblicani scelgono il proprio candidato, si iniziano a delineare le strategie del presidente per mantenere la leadership online

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di Carola Frediani

Ormai Obama in rete è più diffuso dei gattini. Lo si trova dappertutto, da Tumblr a Instagram, da Foursquare a Google+. E ora anche su Pinterest, l'ultimo social di grido, basato sulla possibilità di pubblicare e commentare album di immagini.

La bacheca del presidente - Il presidente degli Stati Uniti è appena sbarcato su Pinterest, piattaforma web dalla crescita strabiliante, oltre che dall'aria molto informale. E lo fa adeguandosi subito alle regole del gioco: tra le immagini caricate sul profilo di Barack Obama c'è la ricetta per realizzare il chilli di famiglia (con tanto di discussione degli utenti sul fatto di usare o meno l'aceto); ci sono immagini del cane del presidente, Bo, ma anche di altri animali “democratici”; ci sono dolci ispirati alla campagna presidenziale e ritratti dei suoi volontari.
Non era scontato saltare sul carro folcloristico di Pinterest, anche se gli oltre 11 milioni di visitatori unici registrati a gennaio possono essere un discreto incentivo. Perché è un social network particolare, completamente centrato sulle immagini, con poca possibilità di fare propaganda in vecchio stile. D'altra parte, popolato da donne come è, e imperniato su foto leggiadre e curiose, potrebbe essere un'ottima strategia per riavvicinare, anche umanamente, il commander-in-chief agli elettori, in vista del voto di novembre.

Gamification - Ad ogni modo, la posizione di leadership di Obama sul fronte digitale è stata appena confermata da un'analisi Nielsen: nel mese di gennaio il suo sito ha attirato 4,2 milioni di visitatori unici oltre i 18 anni: è una cifra superiore ai siti dei 4 sfidanti repubblicani messi insieme.
Ma dall'analisi demografica degli utenti emerge anche che più della metà delle persone atterrate sul sito del presidente hanno oltre 50 anni. Per un politico che desideri intercettare anche i giovani – come per altro Obama ha fatto nella campagna 2008 – servono dunque nuovi strumenti. Video-documentari estremamente sofisticati e curati, come The Road We've Traveled. Senza dimenticare i giochi. Alcuni analisti ritengono infatti probabile nei prossimi mesi una corsa alla gamification – l'utilizzo di dinamiche di gioco in contesti non ludici - anche da parte della campagna democratica. Un'avvisaglia c'era già stata qualche mese fa, quando nel corso di un dibattito tra i candidati alle primarie repubblicane lo staff di Obama si era inventato il GOP Debate Watch, un gioco per incentivare le donazioni simile alla cosiddetta “indianata”. In pratica il donatore doveva versare una piccola somma ogni volta che uno dei politici repubblicani pronunciava una parola prestabilita, perlopiù dispregiativa nei confronti delle politiche democratiche: obamacare, socialism, class warfare e così via. Naturalmente era possibile stabilire un limite massimo alla donazione complessiva.

Email personalizzate
- Infine, la strategia digitale democratica punta a scavare nella ampia mole di dati ormai disponibili sugli elettori per personalizzare al meglio i messaggi: è il famoso progetto Narwhal. Tuttavia la novità è che ora dalla teoria si sta passando alla pratica. ProPublica ha analizzato una prima serie di email inviate sullo stesso argomento dal medesimo manager della campagna di Obama, riscontrando almeno sei versioni diverse. Qualcuno ipotizza che le differenze siano il frutto di una prima analisi sui profili degli elettori.

Guarda il documentario: The Road We've Traveled


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