Sit-in per il Darfur, arrestato e rilasciato George Clooney

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Il regista e attore americano, impegnato da anni a sostegno dei diritti civili, stava protestando davanti all’ambasciata sudanese a Washington. Fermato anche il papà. Dopo la liberazione: "Bisogna fare in fretta o si rischia il disastro". VIDEO

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Arresto lampo per George Clooney. L’attore americano è stato infatti rilasciato poche ore dopo il fermo (guarda le foto) scattato a Washington durante una manifestazione a sostegno del Darfur. Clooney, sensibile alla causa dei diritti civili nella regione africana, stava protestando davanti all’ambasciata del Sudan contro il blocco degli aiuti umanitari. Rilasciato dopo un paio d’ore, ha dichiarato: “Bisogna agire subito in quella regione, altrimenti si rischia il disastro”.

L’arresto a Washington insieme al papà - Il gesto di disobbedienza civile, consistente nel sostare per la protesta sul terreno dell'ambasciata, è costato il fermo anche al padre dell'attore, il 78enne Nick Clooney, e ad altri attivisti, tutti ammanettati e portati via a bordo di un cellulare. Clooney, il padre Nick e altri attivisti avevano ignorato tre avvertimenti consecutivi della polizia ad abbandonare l'area dell'ambasciata.
"Essere arrestati è sempre umiliante, non importa cosa tu abbia fatto, ma sono contento di essere qui insieme con mio padre", aveva detto l'attore al momento del fermo secondo quanto riporta via Twitter Ann Curry, giornalista della Nbc. George Clooney ha aggiunto: "Cerco di suscitare l'attenzione, il Congresso deve sapere, il presidente deve sapere".

Il discorso del giorno prima al Congresso - Giovedì 15 marzo, in un'audizione al Senato, Clooney aveva detto che Washington deve agire con severità contro il presidente del Sudan Omar al-Bashir e altri due dirigenti sudanesi indagati dalla Corte penale internazionale nell'ambito di un'inchiesta sulle atrocità nella regione del Darfur dall'agosto 2003 al marzo 2004. Clooney stava protestando contro il blocco da parte del Sudan dell'invio di aiuti umanitari in una regione di frontiera in cui il suo esercito combatte contro i ribelli schierati col Sud Sudan.

Centinaia di manifestazioni per il Darfur - Non solo Clooney ma, da Roma a Washington, manifestazioni contro le violenze in Sudan si sono susseguite per tutta la giornata per porre all'attenzione del mondo mezzo milione di persone in Sud Kordofan e Nilo Azzurro che rischiano di morire di fame dopo essere scampate ai bombardamenti delle forze armate sudanesi. Per chiedere l'intervento della comunità internazionale una coalizione di organizzazioni, tra cui Italians for Darfur, Amnesty International e United to end genocide, ha promosso iniziative in molti paesi dove attivisti e rifugiati hanno manifestato per richiamare l'attenzione dei media e delle istituzioni sulle nuove violenze in Sudan.

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