Nigeria, ucciso in un blitz l'ostaggio Franco Lamolinara

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L'ingegnere, rapito lo scorso maggio insieme a un cittadino britannico, è morto in un'azione congiunta di forze nigeriane e inglesi. Monti, informato da Cameron a operazione in corso, chiede spiegazioni. Presi gli assassini della setta islamica Boko Haram

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Franco Lamolinara, ingegnere edile di Gattinara (Vercelli), e il cittadino britannico Cristopher McManus, rapiti il 12 maggio 2011 a Birkin Kebin, in Nigeria, sono stati uccisi giovedì 8 marzo nel corso di un blitz delle forze nigeriane e britanniche che non era stato preannunciato alle autorità italiane.
La notizia è stata resa nota dal presidente del Consiglio Mario Monti, che sull'aereo che lo riportava a Roma da Belgrado, ha ricevuto una telefonata del Primo Ministro britannico David Cameron. Nel corso della conversazione, il premier inglese ha comunicato a Monti la tragica conclusione dell'operazione finalizzata alla liberazione degli ostaggi. In una successiva comunicazione con il presidente nigeriano Goodluck Johnson, il premier Monti ha chiesto una ricostruzione dettagliata del blitz.

Italia informata a operazione avviata - Il blitz era stato deciso dalle autorità nigeriane e britanniche "nella convinzione che questa fosse l'ultima finestra di opportunità per salvare la vita degli ostaggi". Questo quanto si legge nella nota pubblicata da Palazzo Chigi. "Nelle ultime ore si è verificata un'accelerazione imprevista e, nel timore di un imminente pericolo di vita per gli ostaggi, l'operazione è stata avviata autonomamente dalle autorità nigeriane con il sostegno britannico, informandone le autorità italiane solo ad operazione avviata", conclude la comunicazione del governo.
Il Presidente del Consiglio ha poi deciso d convocare per venerdì alle 9 il Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica, che ha funzioni di consulenza e decisione a proposito della politica dei servizi segreti.

Uccisi dai Boko Haram - Durante il blitz gli assassini di Lamolinara e McManus sono stati arrestati dalle forze speciali. Ad annunciarlo il presidente nigeriano Goodluck Jonathan, precisando che si tratta di membri del gruppo terroristico Boko Haram.

Operazione condotta dai Sbs - Secondo quanto riferito dal quotidiano conservatore Daily Telegraph, al fallito tentativo di liberare l'ostaggio italiano Franco Lamolinara e il britannico Cristopher Mc Manus in Nigeria hanno partecipato tra 16 e 20 commando dello Special Boat Service (Sbs). Si tratta dell'unità della Royal Navy gemella della più famosa Special Air Services (Sas) dell'esercito.

Blitz autorizzato da Cameron - "Avevamo ragione di credere che le vite degli ostaggi fossero in imminente pericolo" ha dichiarato il primo ministro britannico David Cameron (qui la nota integrale). "Stiamo ancora aspettando conferma sui dettagli ma le prime indicazioni sono chiare e (indicano) che entrambi gli uomini sono stati uccisi dai loro sequestratori, prima che potessero essere tratti in salvo", ha aggiunto Cameron, spiegando di essere stato lui ad autorizzare il blitz. Secondo quanto riportato dal Foreign Office i due ostaggi erano già morti nel momento dell'irruzione delle forze speciali.

Il cordoglio di Napolitano - Sentito il cordoglio del presidente Giorgio Napolitano, secondo il quale Lamolinara è vittima di una "brutale violenza". In un messaggio inviato alla moglie Napolitano ha affermato: "Suo marito apparteneva alla schiera degli italiani che fanno onore al nostro paese, portando in tutto il mondo il meglio dell'operosa creatività ingegneristica. Ora, di fronte a questa vita spezzata, l'Italia si stringe in un moto di commossa solidarieta' di cui mi faccio interprete a nome delle istituzioni e dell'intero Paese".

D'Alema: "Chiarire perché l'Italia non è stata avvertita" - Sulla vicenda è  intervenuto anche il presidente del Copasir, Massimo D'Alema, che ha avverto: "Occorrerà chiarire con rigore le circostanze che hanno portato le autorità britanniche a decidere l'operazione militare senza preventivamente informare le autorita' italiane, ancorché fosse coinvolto un nostro connazionale. Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, nell'ambito delle proprie competenze, si adoperera' affinche' sia fatta piena luce sulla vicenda".

Chi sono i Boko Haram - Boko Haram, il gruppo terroristico responsabile della morte di Franco Lamolinara, è una setta islamica radicale fondata dall'imam Mohammed Yusuf nel 2002. Il suo nome nel dialetto locale significa "l'educazione occidentale è peccaminosa". La setta, che si ispira ai talebani afghani, rifiuta la cultura occidentale e propugna il ritorno alla sharia. Nel luglio del 2009 l'esercito nigeriano effettuò la prima, vasta operazione che portò all'uccisione di 800 terroristi e alla cattura di Yusuf stesso, morto pochi giorni dopo quando si trovava in una stazione di polizia. Da allora Boko Haram da dichiarato la 'guerra santa' al governo centrale. Gli attentati si sono intensificati nel 2011 dopo l'elezione del presidente Goodluck Jonathan. Lo scorso agosto venne prese di mira la sede dell'Onu, mentre lo scorso dicembre una serie di attentati hanno provocato oltre cento morti nel paese.

Il rapimento nel maggio 2011 - Franco Lamolinara, scomparso nel nord ovest della Nigeria il 12 maggio 2011, aveva 47 anni. Si trovava nel paese africano per lavoro. Impiegato come tecnico per la società Stabilini Visinoni Limited, era impegnato nella costruzione di un edificio della Banca centrale a Birnin Kebbi. In un filmato datato agosto 2011, affermava di essere nelle mani di al Qaeda. (IL FILMATO SU YOUTUBE).
La notizia del rapimento era stata diffusa dalla Polizia locale che aveva raccontato che i rapitori avevano fatto irruzione nell'appartamento dove vivevano Lamolinara e il suo collega inglese e li avevano sequestrati. I rapitori - secondo il racconto della Polizia dello Stato di Kebbi - non avevano prelevato "un'importante somma di denaro in contanti".
Nel sequestro erano stati coinvolti anche un ingegnere nigeriano, rimasto ferito da colpi di arma da fuoco, e un collega di nazionalità tedesca, riuscito a fuggire scavalcando una rete metallica situata all'esterno.

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