Elezioni in Russia, tra spot sul Web e il rischio di brogli

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Dopo mesi di aspra campagna elettorale giocata in Rete, tutto è pronto per il voto. L'attivista Denis Bilunov racconta a Sky.it speranze e timori del movimento che si oppone a Putin. E avverte il governo: “La piazza vi controlla”

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di Pamela Foti

"Prima di Pietro il Grande la storia russa è stata un funerale. Dopo, un caso criminale". Gli oppositori a Vladimir Putin, in uno degli ultimi video postati in Rete, centro nevralgico della campagna elettorale delle presidenziali del 4 marzo, scelgono un verso del poeta e diplomatico della seconda metà dell'Ottocento, Fedor Ivanovic Tjutcev, per ribadire l'intenzione di spezzare la catena di potere che da anni vede alternarsi alla Duma il tandem Putin-Medvedev.
Il risultato del voto, però, appare scontato. Gli ultimi sondaggi governativi danno il candidato di Russia Unita intorno al 50%. Dato, che se confermato, potrebbe comunque non essere sufficiente per conquistare la maggioranza assoluta al primo turno. E questo comporterebbe il ricorso al ballottaggio.
Denis Bilunov, noto attivista antiputiniano e tra i promotori dell'oceanica manifestazione contro i presunti brogli elettorali delle elezioni parlamentari del 4 dicembre, spiega infatti a Sky.it che “secondo le rilevazioni fatte da organizzazioni indipendenti il gradimento di Putin a Mosca, San Pietroburgo, in Siberia, nelle zone degli Urali e nel Nord del Paese si attesterebbe al 30%.”. In ogni caso, continua Bilunov, nelle grandi città c'è una vasta presenza di osservatori internazionali che vigileranno sulla regolarità della consultazione elettorale. “Per questo crediamo che ci sia una qualche chance per arrestare l'ascesa di Putin, anche se – aggiunge – è molto probabile che Vladimir Churov (membro della Commissione elettorale e putiniano di ferro, ndr) riesca con qualche 'magia' ad attestare il primo ministro sopra il 50%”.
Vladimir Putin, intanto, nega ogni accusa e in un'intervista a Repubblica liquida il problema con una battuta. I brogli elettorali? "Non mi risulta, ma per questo ci sono i tribunali".
L'opposizione, invece, teme che il risultato delle urne possa essere manipolato. Per questo, "il 4 marzo gli osservatori andranno alle elezioni come si va in guerra” recita la scritta a caratteri cubitali che apre il filmato che chiama a raccolta il popolo democratico dal titolo “Putin ha trasformato la Russia nella terra di Mordor”. Una battaglia epica a sostegno della legalità e contro le forze oscure, ispirata alla saga del Signore degli Anelli e durante la quale l'avanzata del partito Russia Unita viene arrestata al grido di “vogliamo una Russia senza Putin”.




E' stata la Rete la vera protagonista
dello scontro tra i sostenitori e gli oppositori a Putin, che con i suoi 50,8 milioni di utenti unici (rilevazione Comscore, società americana leader nello studio del comportamento della rete, relatvia al settembre 2011), pari a circa il 44% della popolazione, fa della Russia il primo Paese in Europa per numero di internauti.
Un lotta combattuta da una parte a suon di allusioni sessuali, come il video della giovane elettrice che a una cartomante chiede consigli per la sua prima volta (solo alla fine del video si capisce che intendeva la prima volta al seggio) e dall'altra attraverso la più aspra satira politica che mostra il primo ministro dietro alle sbarre.

“Se i giovani non andranno a votare, e si limiteranno a criticare il governo su Internet, la vita di questo potere continuerà a splendere” commenta su YouTube l'utente dal nome ZelaSudeki.
In attesa dell'esito definitivo delle elezioni, che dovrebbe essere annunciato il 6 marzo, il movimento Solidarnost', nato nel 2008, ha organizzato una manifestazione a Mosca per lunedì 5. "L'obiettivo – spiega Denis Bilunov – è mostrare al paese e al mondo intero che la gente non si riconosce in Putin ed è pronta ad azioni dirette. Il messaggio che vogliamo mandare alla commissione elettorale è chiaro: la piazza vi controlla da sotto le vostre finestre”.

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