Senegal, web e sms per controllare il voto

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Cittadini al voto in un seggio di Dakar. I risultati ufficiali non sono stati ancora comunicati, ma il presidente in carica Abdoulaye Wade ha annunciato di aver raccolto il 32% delle preferenze – Getty Images
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Oltre agli osservatori internazionali le elezioni presidenziali sono state monitorate da una serie di progetti che uniscono cellulari e Internet. Nell’attesa dei risultati ufficiali, si profila un ballottaggio per il presidente in carica Abdoulaye Wade

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di Raffaele Mastrolonardo

Nel dipartimento di Nioro du Rip, Senegal centro-occidentale “il seggio si è aperto con un ritardo consistente” ma “le forze dell'ordine sono presenti” e “il segreto del voto è stato assicurato”. Un po' più a nord, nella regione di Thies, qualche problema si è verificato verso sera quando sono scoppiate “violenze e discussioni tra uno scrutatore e il rappresentante della Cena”, la commissione elettorale nazionale. Sempre a Thies, ma in un altro seggio, battibecchi e litigi si sono registrati in occasione “della designazione degli scrutatori” per proseguire anche all'esterno dell'edificio. In entrambi casi il voto – che eleggerà il nuovo presidente del Senegal - sembra essersi svolto regolarmente. E così sembra essere andata in tutto il Paese. A suggerirlo sono i 500 osservatori del Collectif des Organisations de la Société Civile pour les Elections (COSCE) che, armati di telefonino, domenica 26 febbraio hanno frequentato i 1.500 seggi sparsi sul territorio dello stato africano registrando via sms l'andamento delle operazioni. I loro dispacci da 160 caratteri sono via via finiti su una mappa online in modo che chiunque potesse avere il polso della situazione dopo una campagna elettorale caratterizzata da tensione e violenze.

Promossa dal Cosce in collaborazione con OneWorld, organizzazione che sviluppa progetti tecnologici per i paesi in via di sviluppo, l'iniziativa ha raccolto più di mille rapporti dal campo redatti da una squadra di osservatori addestrati allo scopo. In attesa del risultato ufficiale (si va verso un ballottaggio) e del responso degli osservatori internazionali, il quadro tracciato dal progetto parla di elezioni che si sono svolte in gran parte regolarmente ma riporta anche 57 “incidenti gravi”, tra cui 16 casi di “violenza”, 6 episodi di intimidazione e 9 di “voto di scambio”.

Monitoraggio dal basso - Quello proposto dal COSCE non è stato l'unico tentativo di monitorare l'andamento delle presidenziali attraverso le nuove tecnologie, segno che la voglia di trasparenza alimentata dalla rete prende sempre più piede. Un'analoga iniziativa, affidata a semplici cittadini e non ad osservatori formati, è stata portata avanti con l'ausilio della piattaforma Ushahidi sulla quale gli elettori potevano pubblicare le proprie testimonianze via messaggini, email o anche hashtag di Twitter. Il software, sviluppato in Africa, è stato utilizzato per la prima volta nel 2007 durante i disordini seguiti alle elezioni presidenziali in Kenya. Da allora è stato impiegato, fra le altre occasioni, durante terremoto di Haiti, il referendum per l'indipendenza del Sud Sudan e lo tsunami in Giappone. Nel caso del Senegal, il giorno delle elezioni su Ushahidi sono state pubblicate 53 segnalazioni che raccoglievano osservazioni su tutti gli aspetti del procedimento di voto. “Per via di incomprensioni e malintesi tra il presidente di seggio e i rappresentanti dei partiti al seggio 8 lo spoglio è cominciato con un'ora di ritardo”, si legge in uno dei dispacci da Dakar, la capitale. Più grave quanto avvenuto presso la scuola Keur Baye Laye di Diourbel cove si è verificato “un confronto tra i militanti del REWMI e quelli del APR, bilancio: 1 ferito”. A Linguère, nel nord del Paese, invece “dei giovani del movimento M23 hanno protestato” e “alcuni pneumatici sono stati bruciati nelle arterie principali”.

Campagna tesa
- Le informazioni sull'andamento del voto raccolte in tempo reale via cellulare e web contrastano con la lentezza dell'apparato burocratico. I risultati ufficiali potrebbero non arrivare prima di venerdì 2 marzo e gli osservatori dell'Unione europea hanno criticato il governo per non avere fornito i dati dello spoglio in diretta. Nel frattempo, il presidente in carica Abdoulaye Wade ha annunciato in una conferenza stampa di essere in vantaggio con circa il 32 % dei voti. Simile risultato, se confermato, lo costringerà al ballottaggio con uno dei 13 candidati delle opposizioni. Eletto per la prima volta nel 2000, Wade cerca la terza incoronazione in violazione del limite di due mandati imposto proprio da lui e nonostante le pressioni di Francia e Stati Uniti che lo hanno invitato a ritirarsi. Prima delle elezioni, il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon si è detto “preoccupato” per la situazione. Quella appena conclusa è stata infatti una campagna elettorale insolitamente violenta per il Senegal caratterizzata da proteste e scontri quasi quotidiani nelle ultime due settimane.

Guarda il video sugli scontri a Dakar



Il clima politico è deteriorato nell'estate scorsa quanto Wade ha cercato invano di modificare la legge elettorale in modo da assicurare la vittoria al primo turno al candidato che avesse raccolto il 25 % dei voti invece che la metà più uno. L'episodio ha portato alla nascita del Movimento 23 giugno (o M23) che ha mantenuto alta la pressione sul capo del governo raccogliendo anche l'adesione di Youssou N'Dour. Il cantante ha anche cercato di correre alle elezioni ma la sua candidatura non è stata giudicata valida dalla corte costituzionale.

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