Siria, 2 giornalisti uccisi. Sarkozy: "Ora basta"

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L'Osservatorio siriano dei diritti umani: oltre 7mila i morti dall’inizio della repressione. Il presidente francese Sarkozy alza la voce: "Questo regime deve andare via". La Russia: "Sì alla richiesta di tregua della Croce Rossa"

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Sono 7.636 i morti dall'inizio della repressione in Siria. E' la cifra fornita dall'Osservatorio siriano dei diritti umani, secondo cui le vittime civili sono 5.542 mentre le altre 1.692 sono soldati disertori.
Al bilancio si aggiungono due giornalisti morti in un bombardamento a Homs. A riferirlo, l'attivista Omar Shaker. I due sono stati uccisi da una bomba caduta su un centro stampa allestito dai ribelli nel quartiere di Bab Amr, assediato dai lealisti siriani dal 4 febbraio scorso. Si tratterebbe dell'americana Marie Colvin, che lavora per il Sunday Times, e di Remi Ochlik, fotoreporter francese. Altri tre giornalisti stranieri sono rimasti feriti.

Sarkozy alza la voce - "Ora basta, questo regime deve andare via", ha detto il presidente francese Nicolas Sarkozy riferendosi alla Siria, dopo la morte dei due giornalisti a Homs.
La morte dei due giornalisti "mostra che adesso basta, questo regime deve andare via. Non c'è nessuna ragione per cui i risiano non abbiano il diritto di vivere la loro vita, di scegliere il loro destino liberamente", ha affermato il capo dell'Eliseo.
La Francia avrebbe chiesto un "accesso" per soccorrere le vittime della repressione nella città siriana di Homs e ha convocato l'ambasciatore di Damasco a Parigi.

La Russia: "Sì alla richiesta di tregua voluta dalla Croce Rossa" - Intanto la Russia ha espresso "seria preoccupazione" sulla situazione umanitaria nel Paese e per questo ha annunciato il suo sostegno alla richiesta di una tregua quotidiana di due ore nel conflitto, formulata dalla Croce Rossa internazionale.
Mosca si aspetta inoltre il sostegno internazionale all'iniziativa di inviare in Siria un inviato del segretario generale dell'Onu per affrontare la crisi umanitaria. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Alexander Lukashevich in un briefing a Mosca.
"La Russia ha proposto che il Consiglio di sicurezza dia istruzioni al segretario generale dell'Onu di inviare un rappresentante in Siria che interagisca con tutte e due le parti impegnate nel conflitto, con l'obiettivo di consentire l'arrivo di aiuti umanitari. Speriamo che la nostra proposta abbia un sostegno universale", ha detto.


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