Usa, Romney stravince anche in Nevada

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Poche sorprese nel nuovo appuntamento con le primarie del partito repubblicano. L'ex governatore del Massachusetts trionfa su Newt Gingrich e si avvicina alla nomination per diventare lo sfidante di Barack Obama alle prossime elezioni. LO SPECIALE

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Una passeggiata. A Mitt Romney, l'ex governatore del Massachusetts, il Nevada non regala spiacevoli sorprese e come già indicavano senza ambiguità nel pomeriggio di sabato 4 gli ultimi sondaggi (45% contro 25%), il front-runner nelle primarie repubblicane si prepara ad una vittoria schiacciante ai caucus (Assemblee di elettori) distanziando ancora di più l'ex speaker della camera, Newt Gingrich.

Meno organizzato nello Stato che ospita Las Vegas (ma anche molti mormoni come Romney), fino all'ultimo minuto Gingrich si augurava di consolidare la sua seconda posizione e di non perdere nei confronti del libertario Ron Paul, che gode di ampio appoggio, anche delle "conigliette" del Bunny Ranch, il bordello più popolare dello stato del Nevada, dove la prostituzione è legale. Paul è sostenuto nello Stato anche da militari e possessori di armi. In alcune contee la popolazione locale difende a spada tratta l'emendamento che tutela il diritto a possedere armi, il secondo della Costituzione degli Stati Uniti.

Quattro anni fa Romney aveva sorpreso tutti vincendo in Nevada grazie all'appoggio dei Mormoni, che rappresentano il 7% della popolazione locale e un terzo dei repubblicani. L'ex governatore del Massachussetts è in grado ora di ripetere la perfomance, forte anche della spinta del successo in Florida e della spaccatura del Tea Party. Nel 2008 Romney aveva vinto in Nevada con il 51%.

Secondo gli ultimi sondaggi Romney era nettamente in testa con il 45% e Gingrich è inchiodato al 25%. A votare per Romney sono 4 su 5 mormoni nello stato. I risultati ufficiali dei caucus sono disponibili soltanto nelle prime ore della mattinata di domenica: i seggi chiudono infatti dopo la mezzanotte italiana.

Per conquistare gli elettori i protagonisti hanno continuato a scambiarsi accuse fino all'ultimo. Gingrich è tornato a ribadire, in una pubblicità, che non c'è differenza fra il presidente Barack Obama e Romney e che che non è bello parlare di un candidato 'approvato da George Soros', il famoso finanziere di origine ungherese. Gli attacchi dell'ex speaker della Camera sono tornati a puntare sulla ricchezza di Romney, soprattutto dopo la brutta uscita sui poveri dell'ex governatore del Massachetts, secondo cui non sono il problema perche' vengono comunque aiutati.

Il Nevada rappresenta una sfida anche per Paul e la sua strategia di conquista dei delegati. Paul ha assicurato che rimarrà in gara fino all'estate per raccogliere il maggior numero di delegati in stati, come il Nevada, dove le regole elettorali lo favoriscono.

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