Siria: decine di morti in attentato a Damasco

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Attacco suicida nella capitale siriana. Per il regime si tratta di "un'escalation terroristica", ma gli oppositori accusano proprio il governo. Intanto, secondo le ultime stime dei ribelli, sono 6mila le vittime della repressione. VIDEO

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Ancora sangue in Siria. Ventisei morti e circa cinquanta feriti è il bilancio, ancora provvisorio, dell'attentato suicida che ha colpito il 6 gennaio il centro di Damasco. La televisione di Stato ha riferito che l'esplosione si è verificata nel popoloso quartiere di Midan, nel cuore della capitale siriana, nei pressi di una scuola; e il regime ha fatto subito sapere che "risponderà con il pugno di ferro" a quella che ha definito "l'escalation terroristica".

L'episodio ricalca quello avvenuto il 23 dicembre scorso, che causò 44 morti e, come allora, gli oppositori del presidente siriano hanno puntato l'indice contro lo stesso regime; anche i Fratelli Musulmani di Siria hanno chiesto un'inchiesta internazionale e del mondo arabo per acclarare i mandanti della strage, convinti si tratti di un atto di cui beneficerà il regime di Bashar al Assad.

L'attacco, esattamente come quello precedente, ha coinciso con le proteste di massa convocate dai manifestanti per invocare il rovesciamento di Assad; anzi, secondo l'opposizione, è stato programmato dal governo per distrarre l'opinione pubblica dalle manifestazioni.

Il regime di Damasco è sotto assedio da quasi 10 mesi, ma ha finora controbattuto con ogni mezzo agli oppositori, trasformando le strade della Siria in un bagno di sangue. La Siria è sotto pressione anche sul fronte internazionale. Dal 26 dicembre, la missione della Lega Araba è nel Paese per verificare la situazione: una missione molto criticata, perché giudicata incapace di vedere quel che sta accadendo realmente sul terreno.
Secondo il bilancio dettagliato e aggiornato degli attivisti in dieci mesi di proteste ha causato - oltre 6.000 uccisi si cui 4.800 civili.

E mentre l'impasse non si sblocca, l'opposizione ha messo a colpo un buon segno perché uno dei generali di Assad ha disertato per unirsi alle fine dei ribelli, il Free Syrian Army. L'ufficiale, identificato da al-Jazira come Mustafa Ahmed el-Sheikh, ha chiesto anche ad altri ufficiali di unirsi a lui e finora è quello più alto in grado ad aver lasciato le file di Assad.

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