Corea del Nord, morto Kim Jong-il. Sale la tensione

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L'annuncio della morte di Mik Jong-Il sulla televisione coreana

Il leader del paese comunista sarebbe stato stroncato da un infarto sabato scorso. Dopo l'annuncio ufficiale l'esercito effettua lanci di missili a corto raggio nel mar del Giappone. Massimo allerta in Corea del Sud

Le foto : 17 anni di ditattura - la reazione alla morte

Video: Nel 2009 l'annuncio del cancro al pancreas - Quando la propaganda non sa rinnovarsi

E' morto Kim Jong-Il. Il leader di una delle ultime dittature comuniste al mondo, uno dei regimi più chiusi dell'Asia, sarebbe stato stroncato da un infarto sabato 17 dicembre, mentre era in viaggio su un treno. A darne notizia è stata la televisione di Stato invitando "tutti i membri del Partito dei lavoratori, i militari e la popolazione a seguire fedelmente l'autorità del compagno Kim Jong-Un".
Kim Jong-Un, 27 anni, è il terzogenito del dittatore morto ed è il successore designato alla guida del Paese. Già Kim Jong-Il era succeduto a suo padre, Kim Il Sung, nel 1994. La Corea del Nord dispone del quarto esercito più grande del mondo. Poco dopo aver diffuso la notizia della morte di Kim Jong-Il, Pyongyang ha effettuato alcuni test di missili a corto raggio nelle acque orientali del mar del Giappone.

Il quarto esercito al mondo - L'appoggio delle forze armate è vitale nella transizione di potere, soprattutto per l'inesperienza e l'età del terzogenito, in un regime in cui la filosofia 'Songun', cioè i militari prima di tutto, ha ispirato l'azione politica da quando il 'caro leader' ereditato nel 1994 il potere dal padre Kim Il-sung. Da oltre un anno, Kim Jong-un ha iniziato ad accompagnare il padre nelle ispezioni a fattorie, impianti produttivi e basi militari. Famosa una foto, diffusa incautamente dall'ufficio della propaganda, mentre guarda l'orizzonte con un cannocchiale al contrario. A dirigere la successione dietro le quinte sarebbe, secondo indiscrezioni, Jang Song-taek, eminenza grigia del regime e zio del rampollo.

Le reazioni nel mondo - La Corea del Sud ha deciso di diramare il massimo stato di allerta tra le proprie forze armate e in Giappone il governo si è riunito in una seduta di emergenza, decidendo di tenere contatti serrati con Stati Uniti, Cina e Corea del Sud. Il governo di Tokyo, comunque, con un gesto inusuale, ha deciso di esprimere il proprio cordoglio per la morte del leader nordcoreano.
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha avuto un colloquio telefonico con il capo di Stato sudcoreano, Lee Myung-bak.
La Cina invece ha espresso "dolore" e presentato le proprie "condoglianze" al popolo nordcoreano.
La Russia auspica che le relazioni tra Mosca e Pyongyang non subiscano cambiamenti. "La Corea del nord è un nostro vicino, con cui abbiamo buoni rapporti di amicizia, e naturalmente noi speriamo che questa perdita che ha colpito il popolo nordcoreano non abbia effetto sul futuro sviluppo dei nostri rapporti di amicizia", ha dichiarato il capo della diplomazia russa Serghei Lavrov, citato dall'agenzia Itar-Tass.

La reazione a Pyongyang - L'agenzia di stampa ufficiale nordcoreana KCNA ha diffuso un video con le riprese di scene di pianto e disperazione collettiva nelle strade di Pyongyang, in seguito alla  diffusione della notizia della morte di Kim Jong Il. Gruppi ordinati di giovani donne e uomini in divisa piangono la  morte del caro leader, in modo composto. Ma di fronte a una delle statue di Kim della capitale nordcoreana, persone più mature, civili in abiti colorati e militari, piangono prostrati, in ginocchio per  terra.




Al potere dal 1994 - Il "caro leader", come era soprannominato, 69 anni (70 per l'anagrafe sovietica), era al potere dal 1994 dopo la morte del padre Kim Il-sung, che - con un'abile azione di propaganda - aveva trasformato nel 'presidente eterno'. Spietato e accorto, venerato come un semidio nel suo 'regno' e ultimo baluardo stalinista al mondo, Kim era noto per i suoi eccessi (vita all'insegna del lusso malgrado un popolo ridotto alla fame) e la passione per i film di Hollywood, esempio 'amato' dell'odiato imperialismo americano.

La tensione con la Corea del Sud - Molti analisti, alla presa del potere, ipotizzarono una 'breve' leadership, ma l'opzione 'Songun' si rivelò l'arma per rafforzare il controllo dello Stato a scapito di un'economia andata peggiorando con la fine della Guerra Fredda e la perdita dei partner e alleati commerciali tradizionali. Le carestie della fine degli anni '90 sono costate la vita a milioni di persone, mentre i piani militari sono andati avanti, a pieno regime. Dopo la parentesi della politica del 'raggio di sole' con la Corea del Sud con cui c'è formalmente solo un accordo di armistizio dopo la Guerra del 1950-53, il 'caro leader' sintetizzò al meglio la sua politica incontrando a Pyongyang nel 2000 l'allora segretario di Stato Usa, Madeleine Albright: "Se non c'è confronto, non c'è alcun significato nelle armi".

La successione - Detto fatto: il primo test atomico è del 2006 (con le successive sanzioni Onu) e il secondo è del 2009, più diversi test balistici. Gli scontri con Seul, l'affondamento della corvetta Cheonan e i colpi di artiglieria sull'isola sudcoreana, sono stati un ulteriore passo per alzare il prezzo al tavolo negoziale a Sei (che unisce Usa, Russia, Cina, Giappone e le due Coree), in stallo da dicembre 2008.
Infine, dopo l'ictus di agosto 2008, la preparazione per la successione al vertice del regime, con la scelta del terzogenito Kim Jong-un, e le fitte trattative con l'ultimo alleato rimasto, la Cina, per garantire un sicuro passaggio dei poteri.

Il commento di Pio d'Emilia alla morte di Kim Jong-il

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