È stato condannato a tre anni di carcere per maltrattamenti e abusi sessuali, ma secondo la legge, ora che la moglie da cui era separato è morta, ha diritto a ricevere la pensione di reversibilità e l'eredità. Le figlie hanno lanciato una petizione per chiedere al presidente della Repubblica di intervenire promuovendo un cambiamento della norma
È stato condannato a tre anni di carcere per maltrattamenti e abusi sessuali in famiglia ma secondo la legge ora che la moglie, da cui era separato, è morta, ha diritto a ricevere la pensione di reversibilità e l'eredità, condivisa con le figlie. E sono proprio loro, come riportato su Il Giorno e il Corriere della Sera, ad appellarsi al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, perché intervenga promuovendo un cambiamento alla legge dell'indegnità ereditaria, allargandola anche a questi reati.
L'appello per cambiare la legge
L'appello, sotto forma di petizione sul sito Change.org, è stato lanciato da una delle due figlie dell'uomo, Desirèe Gullo di 30 anni, educatrice che vive a Corsico (Milano). Nel video la donna si rivolge alla ministra della Giustizia Marta Cartabia, al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al premier Mario Draghi. Al momento sono circa 36 mila le persone che hanno firmato la petizione. "Mia madre si era separata da mio padre nel 1998, in seguito a violenza domestica e molestie sessuali nei suoi e nei nostri confronti, ha spiegato la donna nel video che accompagna la petizione e dove ha ripercorso la vicenda. Il processo è durato tantissimi anni, durante i quali purtroppo mia madre si è indebitata. Nel 2003 mio padre è stato condannato a 3 anni di carcere, più al risarcimento per i danni morali, fisici e psicologici che ha causato a mia madre, a me e mia sorella. Il risarcimento era di 36mila euro. Inoltre con questa sentenza ha perso la patria potestà e il diritto successorio, ma solo nei nostri confronti, non anche nei confronti di mia madre. I soldi del risarcimento non ci sono mai arrivati". Il 31 gennaio scorso la madre è morta di Covid. Desirèe e la sorella, alle prese con le pratiche di successione, hanno scoperto di non essere le uniche eredi: i due non avevano mai divorziato e risultano ancora coniugati.