Sono state fatte 10 perquisizioni domiciliari e informatiche e sequestrato un'ingente quantità di materiale informatico. Undici le persone indagate
Due gruppi criminali spiavano ignari cittadini: un sistema finalizzato alla violazione, mediante intrusioni informatiche, di impianti di videosorveglianza installati per lo più in abitazioni private, ma anche in spogliatoi di palestre, piscine e studi privati è stato disarticolato dalla polizia postale di Milano. Utilizzavano due gruppi social, uno 'premium', dove si potevano guardare immagini, anche di minori, che venivano condivise dagli amministratori, e un altro gruppo 'vip' dove - dopo aver ricevuto le credenziali per cifre irrisorie, circa 20 euro - ognuno poteva guardare 'in diretta' le immagini di una determinato impianto di videosorveglianza. Undici le pesone al momento indagate in dieci diverse città italiane, da Treviso a Ragusa, passando per Milano e Roma.
Le indagini
L'operazione è stata condotta dalla polizia postale del capoluogo lombardo, con il coordinamento del Servizio Polizia Postale di Roma e della Procura della Repubblica di Milano. Sono state eseguite perquisizioni domiciliari e informatiche e sequestrato un'ingente quantità di materiale informatico. Gli indagati monetizzavano attraverso transazioni in criptovalute, servendosi prima di quello che viene definito il 'Facebook russo', ossia il social network VKontakte, per poi passare su Telegram. Una delle due organizzazioni criminali aveva l'obiettivo di investire proventi illeciti in strumentazioni tecnologiche sempre più sofisticate. Per l'altra invece sono state scoperte transizioni finanziarie in criptovalute da 50.000 euro.