Abbonamenti illegali a pay tv: 1.800 denunce per ricettazione

Lombardia

La guardia di finanza di Varese ha individuato un uomo che vendeva abbonamenti pirata in molte regioni italiane attraverso internet, violando diritti delle piattaforme televisive

Un uomo residente in provincia di Varese, di 70 anni, è stato denunciato per una lucrosa attività di vendita di abbonamenti pirata in molte regioni italiane svolta attraverso internet in violazione ai diritti delle piattaforme televisive 'Mediaset Premium', 'Sky', 'Dazn' e 'Disney Channel'. Lo comunica la Guardia di Finanza di Varese. L'indagato, che ha conseguito proventi illeciti per 500 mila euro dal 2017 al 2020, è accusato di "contraffazione, violazione della proprietà intellettuale e frode informatica" mentre gli incauti abbonati, circa 1.800, oltre a delle ammende salate per un totale di 300 mila euro, sono stati denunciati per ricettazione. Per individuarli, i militari hanno eseguito accertamenti bancari avvalendosi delle facoltà di polizia valutaria. Le fiammo gialle hanno così scoperto che i clienti, per usufruire dell'abbonamento IPTV illegale, effettuavano pagamenti mediante bonifici bancari o ricariche con carte prepagate. 

La vendita degli abbonamenti

L'operazione di vendita avveniva attraverso i contatti presenti sui siti internet: numeri di telefono, indirizzi mail, canali di messaggistica istantanea dedicati. Il venditore gestiva le richieste di informazioni e la stipula dei contratti di abbonamento con i singoli clienti i quali, in seguito alla comunicazione del Mac Address, ricevevano il numero dell'ordine con gli estremi per l'esecuzione dei pagamenti. Singolare, sottolineano i finanzieri, che, al fine di declinare ogni responsabilità nel caso di visione di tali canali nel nostro Paese, agli abbonati era indicata anche una delle condizioni di vendita dei prodotti, con la quale sul sito pirata veniva espressamente comunicato ai medesimi che "la visione di tali palinsesti televisivi avrebbe potuto comportare loro dei rischi collegati ai diritti esclusivi di diffusione della proprietà intellettuale".

L’inchiesta

L'uomo, secondo la Procura di Milano che ha coordinamento le indagini, "si introduceva in sistemi informatici e telematici televisivi, protetti da dispositivi di sicurezza", per poi metterne in vendita i contenuti, e "mettendoli in vendita su iptvpanamacity e tvstreaming italia, a lui riconducibili", riuscendo a vendere l'abbonamento a oltre 1.900 persone.

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