La vittima, 'colpevole' di aver passato una serata con l'ex ragazza del giovane, ha riportato lesioni alla teca cranica che hanno reso necessario un intervento d'urgenza all'ospedale Niguarda
Un uomo di 45 anni, pregiudicato, e il figlio di 20 sono stati fermati a Milano dalla polizia per il tentato omicidio di un 30enne, aggredito brutalmente perché 'colpevole' di aver trascorso una serata con la ex fidanzata del 20enne. L'episodio risale alla notte tra domenica 21 e lunedì 22 marzo ma è stato reso noto questa mattina alla convalida del fermo. La vittima, presa a pugni, ha riportato lesioni alla teca cranica che hanno reso necessario un intervento d'urgenza all'ospedale Niguarda. I due sono stati fermati nel loro appartamento in via Padre Luigi Monti, in zona Ca' Granda. Nessuno dei due è stato in grado di fornire una spiegazione per il gesto.
Il raid punitivo
A quanto ricostruito, tutto è partito da una foto del 30enne assieme alla ex fidanzata del fermato, una ragazza di 23 anni. I due stavano cenando insieme ad altri due amici in un appartamento in piazza Bruzzano, si sono fatti un selfie e lo hanno inviato in una chat di gruppo in cui era presente anche il 20enne. Quest'ultimo ha iniziato a scrivere insulti e minacce al presunto rivale. A fine serata le due giovani sono tornate a casa mentre il 30enne ha deciso di restare a dormire nell'appartamento dell'amico. Qui attorno all'una sono stati svegliati da forti colpi alla porta, tanto da far credere ai due che sarebbe stata sfondata. Così il 30enne l'ha aperta ed è stato travolto dai pugni. I poliziotti ritengono che sarebbe stato proprio il 45enne a sferrare i colpi più gravi. Dopo alcuni minuti di pestaggio i due sono andati via lasciando il ferito tramortito.
L'intervento
Sotto choc il ragazzo ha tentato di dormire ma si è risvegliato con un forte mal di testa, nausea e senso di smarrimento, tutti indicatori di un trauma cranico. A quel punto l'amico lo ha accompagnato al Niguarda dove alle 5 è stato operato d'urgenza per un grumo di sangue nel cervello. L'intervento di ricostruzione della teca cranica ha reso necessario l'impianto di viti di titanio. Dopo due giorni in terapia intensiva, ieri si è svegliato ma resta in prognosi riservata.