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Camionista ucciso a Vigevano, trovato il corpo nel Ticino

Lombardia
©Ansa

Sono di Filippo Incarbone i resti ritrovati dai sommozzatori questa mattina nelle acque del fiume. Due le persone in carcere con l'accusa di aver ucciso il camionista 49enne

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I sommozzatori del vigili del fuoco nella tarda mattinata di oggi hanno ritrovato nelle acque del Ticino i resti di Filippo Incarbone, il camionista di 49 anni ucciso probabilmente tra il 4 e il 6 gennaio da due uomini che giovedì scorso sono stati sottoposti a fermo dai carabinieri. Il corpo è stato individuato nei pressi di Vigevano, dopo quasi sei giorni di ricerche anche con l'ausilio di elicotteri e droni.

In carcere i due indagati

I due indagati, Michael Mangano, 31 anni, e Gianluca Iacullo, 44 anni, hanno confessato di aver caricato il corpo ormai senza vita in auto e di averlo gettato nel fiume, ma negano di averlo ucciso. Il 31enne ha ammesso solo di averlo aggredito e malmenato nella sua abitazione di via Buccella, con pugni, calci e utilizzando anche una mazzetta da muratore, ma sostiene che l'avrebbero trovato morto dopo diverse ore e che la causa del decesso potrebbe essere diversa, forse legata alla smodata assunzione di alcolici e stupefacenti. Per entrambi il fermo è stato convalidato ieri dal gip di Pavia Luisella Perulli, che ha disposto la custodia cautelare in carcere per entrambi, con il divieto assoluto di incontrarsi tra loro.

Le indagini

Secondo gli inquirenti l'aggressione sarebbe avvenuta proprio per i debiti che Incarbone aveva contratto con Mangano per la cessione di droga. Ora l'autopsia sui resti, dopo quasi un mese e mezzo in acqua, affidata all'istituto di Medicina legale dell'Università di Pavia, avrà il compito di stabilire se la versione fornita dagli indagati regga oppure no. Incarbone svolgeva la professione di autista saltuariamente e aveva problemi economici, aggravati dal consumo di stupefacenti per il quale dipendeva da Mangano, con cui contraeva debiti. Per questo, secondo quanto reso noto dai carabinieri, veniva trattato "al limite della schiavitù", utilizzato per le pulizie dell'abitazione o come autista personale. Mangano è stato descritto come "persona violenta e dedita agli stupefacenti", Incarbone come "personalità fragile".

Intanto questa mattina nell'abitazione di Mangano, sotto sequestro insieme a due auto, sono arrivati i carabinieri dei Ris di Parma per eseguire tutti gli accertamenti scientifici utili a ricostruire la dinamica dell'accaduto.