Brescia, italiana morta alla Loveparade: ricorso alla Corte europea

Lombardia
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La 21enne è deceduta il 24 luglio del 2010 all’evento di Duisburg: l’archiviazione del processo è risalente al maggio del 2020. I familiari contestato alla Repubblica federale tedesca di non aver tutelato i diritti fondamentali della ragazza

La famiglia di Giulia Minola, la ventunenne bresciana morta il 24 luglio 2010 alla Loveparade di Duisburg, ha inviato un ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo in seguito all'archiviazione del processo, risalente al maggio 2020. La Cedu ha ora cinque mesi di tempo per decidere se ammettere il ricorso.

La posizione della famiglia

Assistiti dall'avvocato Federico Di Salvo, i familiari, stando a quanto scritto dal Giornale di Brescia, contestano alla Repubblica federale tedesca di non avere tutelato i diritti fondamentali della ragazza, a partire da quello alla vita, considerate le gravi carenze nell'organizzazione della festa. Anche l'inchiesta successiva alla strage, in cui morirono ventuno persone e ne rimasero ferite più di 600, viene giudicata inadeguata, così come sarebbero successivamente venute meno le garanzie di un equo processo. 

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