Rissa nelle vie della movida a Milano, l'ultrà: “Ho colpito per difesa”

Lombardia

“Sono stato prima minacciato e poi aggredito, erano in quattro", con queste dichiarazioni spontanee Alessandro Caravita, 20enne figlio di Franco, storico fondatore e capo degli ultrà dei Boys della curva dell'Inter, ha spiegato al gip ciò che è accaduto nella notte tra il 5 e il 6 giugno in corso Garibaldi. Il giovane è accusato di aver accoltellato un 24enne

"Sì ho colpito quel ragazzo, ma l'ho fatto per difendermi, perché sono stato prima minacciato e poi aggredito, erano in quattro", con queste dichiarazioni spontanee Alessandro Caravita, 20enne figlio di Franco, storico fondatore e capo degli ultrà dei Boys della curva dell'Inter, ha spiegato al gip Angela Minerva ciò che è accaduto nella notte tra il 5 e il 6 giugno in corso Garibaldi, luogo della movida milanese, quando ha accoltellato un 24enne dopo una lite.

Le dichiarazioni di Caravita

Caravita, difeso dal legale Mirko Perlino, si è avvalso della facoltà di non rispondere e ha scelto di rendere solo dichiarazioni per ammettere di aver colpito il giovane col coltello, ma di averlo fatto per legittima difesa perché era stato aggredito da quattro persone e dopo che gli avevano anche detto "ti ammazziamo". Ha anche sostenuto che il coltello a serramanico trovato a casa sua non è quello che ha usato quella notte, che era più piccolo. Il pm Roberto Fontana ha chiesto la convalida dell'arresto e la custodia in carcere per tentato omicidio, mentre la difesa ha chiesto al gip che venga liberato o in subordine i domiciliari. Caravita ha anche anticipato che farà in modo di far ritrovare il coltello che ha usato quella notte. La difesa ha voluto precisare che nella rissa scoppiata tra due gruppi di amici in corso Garibaldi non c'entravano contesti e motivazioni riferibili all'ambiente ultrà o dell'estrema destra. E nel chiedere che non venga convalidato l'arresto e che il 20enne venga rimesso in libertà il difensore ha invocato la legittima difesa e ha fatto presente che Caravita è incensurato e uno studente universitario.

La posizione della Procura

Nella richiesta di carcere della Procura, invece, si dà conto che Caravita è stato anche indagato per rissa aggravata nell'inchiesta sugli scontri tra ultras nerazzurri e napoletani del 26 dicembre 2018, nel corso dei quali perse la vita Daniele Belardinelli, travolto da un suv guidato da un ultrà del Napoli. Caravita junior nell'indagine sull'accoltellamento, condotta dai carabinieri, è accusato di tentato omicidio e porto del coltello a serramanico. Il pm ha evidenziato il pericolo di reiterazione del reato e la decisione del gip sulla convalida e sulla misura cautelare arriverà tra oggi e domani.

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