Coronavirus, in Lombardia azzeramento dei casi a metà agosto secondo uno studio

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Le proiezioni dell'osservatorio Osservasalute, inoltre, considerano i provvedimenti presi fino al 15 maggio e "non permettono di prevedere gli effetti sui nuovi contagi dovuti alla fine del lockdown", spiega Alessandro Solipaca, direttore scientifico dell'istituto

Il nuovo LIVE con tutti gli aggiornamenti di oggi in Lombardia

 

Secondo uno studio realizzato da Osservasalute, che ha sede presso l'Università Cattolica di Roma, coordinato da Walter Ricciardi, In Lombardia l'azzeramento dei nuovi casi non avverrà prima della metà di agosto. Le proiezioni dell'osservatorio, inoltre, considerano i provvedimenti presi fino al 15 maggio e "non permettono di prevedere gli effetti sui nuovi contagi dovuti alla fine del lockdown", spiega Alessandro Solipaca, direttore scientifico dell'istituto. Intanto è scattato il primo giorno di massiccia riapertura delle attività (LE NOVITA' SULLE RIAPERTURE - IL CALENDARIO), tra cui a Milano la RinascenteSulle riaperture il sindaco Giuseppe Sala, ha chiesto chiarimenti a Regione e Governo su alcuni "punti dubbi" che regolano la riapertura: "Stiamo discutendo con gli altri sindaci e stiamo prendendo i provvedimenti necessari". Davanti a Palazzo Marino protesta degli ambulanti, non ancora autorizzati a ricominciare la loro attività. Nel frattempo il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ha dichiarato a Sky TG24 che, prima di dare l'ok agli spostamenti fuori dalla regione, verranno valutati insieme all'Iss i dati raccolti in questi giorni per monitorare la situazione.

Bar e ristoranti riaprono anche a Bergamo, dove il sindaco Giorgio Gori ha firmato un'ordinanza - con validità immediata - che agevola l'ampliamento dei dehors esistenti e la creazione di nuovi di spazi di ristorazione e di somministrazione all'aperto. Nel capoluogo orobico polemiche per le immagini scattate ieri pomeriggio, che mostrano tante persone in giro alla vigilia delle aperture dei negozi. 

Continuano le indagini della procura sulle Rsa dove, secondo quanto risulta ai pm, nell'ultima settimana il numero dei decessi giornalieri nelle varie case di riposo, oltre venti in totale, è diminuito e si avvicina sempre di più allo zero (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - L’AUTOCERTIFICAZIONE PER SPOSTARSI TRA REGIONI).

19:28 - Milano, controlli della Guardia di Finanza all'Arco della Pace

Dopo la versione da asporto, a Milano torna l'aperitivo da prendere seduti ai tavolini, con la Guardia di finanza che controlla il rispetto delle nuove disposizioni della fase 2. Accade nei locali intorno all'Arco della Pace, che hanno ridotto il numero di coperti ed eliminato il buffet self service ma stanno attirando non pochi clienti. All'ora dell'happy hour sono quasi tutti pieni i tavolini dei tre locali più grandi, dove i camerieri fanno accomodare gli avventori solo dopo aver misurato la temperatura con un termoscanner. La maggior parte dei tavoli sono occupati da coppie, ma non mancano quelli con gruppi anche di sei amici e, come consentono le ordinanze, quasi nessuno indossa la mascherina mentre sta seduto.

18:20 - Murales Fontana: aperta inchiesta per minacce e diffamazione

La Procura di Milano ha aperto un fascicolo per minacce aggravate e diffamazione, al momento a carico di ignoti, in merito al murales con la scritta 'Fontana assassino' comparso nei giorni scorsi lungo il Naviglio in zona Crescenzago, a Milano. Già ieri, tra l'altro, si era saputo dell'apertura imminente dell'inchiesta, coordinata dal capo dell'antiterrorismo milanese, il pm Alberto Nobili, e condotta dalla Digos. Gli investigatori stanno facendo accertamenti per risalire agli autori del murales e verranno analizzate, tra l'altro, le telecamere della zona. A fianco alla scritta è stato tracciato il simbolo di falce e martello con due stelle e anche la firma 'P.Carc', ossia con riferimento al 'Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo'. La scritta, tra l'altro, è stata rivendicata anche sul sito del Carc: "Dire la verità - è stato scritto sul sito - è un atto rivoluzionario. È bastata una scritta per far venire giù tutta l'impalcatura e mettere a nudo il re".

18:14 - Il vicepresidente della Regione Sala: "Impopolare ma giusto misurare febbre nei ristoranti"

E' "impopolare" l'obbligo della misura della temperatura a chi va al ristorante deciso dalla Lombardia ma, ha spiegato il diretta Facebook il vicepresidente Fabrizio Sala, "ce l'hanno resa quasi obbligatoria i nostri sanitari". E altrettanto "impopolare ma necessaria è la chiusura delle palestre fino al 31 maggio". Per quanto riguarda la misurazione della temperatura, Sala ha fatto un appello a tutti gli esercenti: "chi può farlo lo faccia perché è un filtro importante" per questa "influenza che uccide". 

15:41 - Studio Osservasalute, in Lombardia i casi zero a metà agosto

A registrare per prime zero nuovi casi di Covid-19 dovrebbero essere Bolzano e Trento, seguite da Calabria, Umbria, Sardegna e Basilicata, che vedrebbero un azzeramento a partire dal 21 maggio. In Lazio, Emilia-Romagna, Marche, Liguria e Piemonte l'azzeramento dei contagi dovrebbe avvenire dopo il 17 giugno. In Lombardia l'azzeramento dei nuovi casi non avverrebbe invece prima della metà di agosto. Sono le nuove proiezioni di Osservasalute, che ha sede presso l'Università Cattolica di Roma, coordinato da Walter Ricciardi.L'aggiornamento delle stime è al 15 maggio e queste stime, spiega l'Osservatorio, "sono fatte con un mantenimento della mobilità sociale a livelli estremamente contenuti: sarà necessario dunque rivederle alla luce dell'ultimo DPCM che approva misure per l'attenuazione sostanziale di queste limitazioni". All'inizio della Fase 2, sottolinea l'Osservatorio, "le Regioni si trovano a dover fronteggiare situazioni epidemiche diverse. L'epidemia da Covid-19, infatti, in alcune aree del Paese sembra nella fase finale, i contagi sono ormai prossimi all' azzeramento che dovrebbe avvenire a partire da questa settimana; altre Regioni sono in una fase leggermente più arretrata, ma potrebbero uscire dall'epidemia a partire dalla prima settimana di giugno; altre cinque Regioni dovrebbero vedere azzerare i contagi tra la metà e la fine di giugno. La situazione in Lombardia merita ancora particolare attenzione perché la diminuzione dei contagi procede con estrema lentezza, tanto che secondo le nostre proiezioni dovrà aspettare almeno la metà di agosto per azzerare i contagi". 

15:27 - Da Trenord app per conoscere livello di riempimento dei treni

Si aggiorna l'app di Trenord che da oggi comunica in tempo reale il livello di riempimento dei treni in arrivo. Da oggi, sull'applicazione - disponibile gratuitamente per iOS e Androi - appare un'immagine stilizzata dei convogli che cambia colore a seconda dei posti presenti a bordo: rosso, giallo, verde. L'App spiega l'azienda, permetterà anche ai viaggiatori in attesa nelle stazioni di ricevere informazioni sulla circolazione dei treni e notifiche real time sul possibile rischio di affollamento sulle banchine. Il numero dei posti disponibili su un treno in viaggio - 50% dei posti a sedere e 15% di quelli in piedi - viene aggiornato in tempo reale sulla base dei passeggeri saliti e scesi a ogni fermata per i treni dotati del sistema di "Automatic People Counting" installato sul 30% della flotta in circolazione. Per gli altri treni, invece, il livello di riempimento sarà stimato, stazione per stazione, sulla base dei dati di frequentazione dei giorni immediatamente precedenti. L'invito per chi viaggia è di evitare le corse che esporranno sull'app l'immagine di un treno di colore rosso, perché avrà già raggiunto il livello massimo di riempimento. Quando invece il colore sarà giallo, significherà che il treno in arrivo è mediamente carico e sarà richiesta cautela nella ricerca dei posti effettivamente disponibili. Il verde, infine, segnalerà ampia disponibilità di posti. La raccomandazione per tutti i viaggiatori è di occupare solo i posti non contrassegnati da divieto e di mantenere il corretto distanziamento. 

15:20 - Al via screening su anticorpi in Lombardia

Parte oggi in Lombardia il primo screening di massa per verificare la presenza degli anticorpi al virus SARSCoV2 nella regione. L'indagine, guidata dal Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche dell'Università di Milano, diretto da Massimo Galli, servirà a rilevare la diffusione dell'infezione in quattro comuni lombardi tra i più precocemente colpiti in Italia per creare dei modelli in grado di stimare la reale estensione dell'infezione sul territorio e la proporzione di casi sintomatici e gravi sul totale delle infezioni. I comuni coinvolti saranno Castiglione D'Adda (Lodi), Carpiano (Milano), Vanzaghello (Varese) e Suisio (Bergamo). Per lo studio verrà usato il primo test rapido immouno-cromatografico e dei questionari per ricostruire la dinamica dell'infezione. Collaboreranno anche i medici di base dei comuni interessati e i test verranno offerti gratuitamente a tutti i cittadini. Tutte le informazioni, prese mediante pseudonimo, saranno poi inserite nella piattaforma 'Prevention Suite' dell'azienda coinvolta nello studio, che elaborerà i dati per elaborare poi i modelli. La ricerca ha anche come obiettivo quello di valutare l'accuratezza diagnostica del test rapido immuno-cromatografico rispetto all'esame sierologico quantitativo, oltre ad accertare la presenza di infezioni ancora attive tramite il tampone sulle persone positive agli anticorpi IgG (quelli che si formano dopo circa 15 giorni dall'infezione) al test rapido, e un campione di negativi. "L'indagine nasce dalla volontà di comprendere e definire la sieroprevalenza di SARS-CoV-2 - commenta Galli - e attraverso essa definire il numero delle persone che hanno contratto il virus e le dinamiche di trasmissione dello stesso in contesti territoriali definiti. Ciò è di fondamentale importanza per implementare contromisure efficaci per la sorveglianza e il contenimento dei contagi".

14:49 - Ristoratore in sciopero a Milano: "Continuo il sit-in"

Nel giorno della riapertura anche di locali e ristoranti dopo il lockdown, le sedie vuote dei ristoratori sono ancora sotto all'Arco della Pace a Milano, dal giorno del flashmob che fece fioccare multe per assembramento a chi vi ha partecipato. Tra loro c'era anche Paolo Polli, in sit-in e sciopero della fame da quel giorno, dorme in tenda e come molti altri in corso Sempione non ha riaperto il suo ristorante. La sua protesta doveva finire con la pubblicazione del Dpcm, ma "sono ancora qui e ci rimango, perché non è cambiato nulla - spiega - hanno solo tolto i 4 metri quadrati. Spero che ora ci siano altre modifiche: non si sa nulla sulle tasse, ad esempio la luce, il suolo, i rifiuti..." e "a queste condizioni in tanti non apriranno". "Oggi qui più del 50% non ha aperto e tanti colleghi mi dicono che apriranno a settembre, qualcuno dal weekend", ha concluso ricordando che "con uffici chiusi i clienti che vedo sono comunque pochi". 

14:04 - Milano, Arco della Pace si rianima ma molti locali ancora chiusi

Torna lentamente ad animarsi l'Arco della Pace di Milano dopo il lockdown, con persone che pranzano all'aperto a pochi passi da Parco Sempione e dalla stessa piazza dove ancora ci sono le sedie vuote e colorate dei ristoratori che qualche giorno fa avevano protestato per poter riaprire i locali. Su corso Sempione però, sono molti i locali ancora chiusi, nonostante il via libera, mentre quelli notturni attendono la movida dalle 18 in poi per riaprire l'attività: i camerieri e i gestori puliscono tavoli e sedie, impolverati dopo mesi di stop, e sistemano la distesa esterna pronti per ricominciare la vita notturna.
Le sedie vuote dei ristoratori sono ancora sotto all'Arco della Pace a Milano dal giorno del flashmob che ha fatto scattare multe per assembramento a chi vi ha partecipato. Tra loro anche Paolo Polli, in sit-in e sciopero della fame da quel giorno, che dorme in tenda e come molti altri in corso Sempione non ha riaperto il suo ristorante. La sua protesta doveva finire con la pubblicazione del Dpcm, ma "sono ancora qui e ci rimango, perché non è cambiato nulla - spiega - hanno solo tolto i 4 metri quadrati. Spero che ora ci siano altre modifiche: non si sa nulla sulle tasse, ad esempio la luce, il suolo, i rifiuti..." e "a queste condizioni in tanti non apriranno".

14:00 - Sui Navigli pochi tavolini, si aspetta weekend

Lungo il Naviglio Grande di Milano, solo una decina di bar e ristoranti hanno aperto a tutti gli effetti nel primo giorno consentito dal decreto. Fra questi, due pizzerie napoletane, un paio di ristoranti sushi, una trattoria, tutte con i tavolini fuori, distanziati da un metro, con una o due persone sedute, camerieri in mascherina. In alcuni locali le posate vengono messe in tavola all'ultimo momento, il menù è sulla lavagna o usa e getta e l'olio nelle bustine. "Se arriva un gruppo di quattro lo metto su tavoli affiancati ma lontani un metro, a meno che non sia una famiglia - spiega Michele Vitrani del Village Navigli -. I clienti sono contenti, chi sta lavorando a casa non vedeva l'ora di svagarsi fuori, anche solo per un caffè o un panino". La gran parte dei locali si limita al servizio per l'asporto o il delivery, o è ancora chiuso per inventario e sanificazione, in attesa di riaprire fra mercoledì e il fine settimana. "In quei giorni - nota un ristoratore - si capirà come reagisce la gente, comunque a noi mancano soprattutto i turisti".

13:05 - In Montenapoleone tutto aperto ma pochi clienti

Sono quasi tutti aperti i negozi di lusso di via Montenapoleone, il cuore del quadrilatero della moda milanese, dove cartelli all'ingresso informano i clienti sulle regole da seguire per prevenire il contagio. Non sembrano molti, però, ad aver approfittato della prima giornata di apertura per fare shopping. Qualche cliente da Vuitton, meno negli altri negozi.

12:36 - Milano, protesta ambulanti: rabbia dopo confronto con amministrazione

Monta la protesta e la rabbia degli ambulanti davanti al Comune di Milano, in piazza Scala, nel corso della manifestazione promossa dalla categoria per la crisi che li ha colpiti in seguito all'emergenza Covid. La rabbia dei lavoratori è aumentata dopo il confronto con l'amministrazione e molti di loro sono assembrati davanti alla sede del Comune urlando "ladri, venduti e corrotti". I rappresentanti del Comune "ci hanno detto che l'obiettivo è aprire tutti i mercati il più velocemente possibile ma non c'è una data ben precisa - ha detto Nicola Zarrella, presidente di Eurocommercio, che ha indetto la protesta -. Devono ancora lavorare questa settimana sperando che possa essere all'inizio della prossima perciò in mano non abbiamo nulla. Ci aspettavamo almeno di poter parlare con il sindaco e con l'assessore Cristina Tajani". Gli ambulanti arrabbiati urlano e protestano a pochi metri dall'ingresso del Palazzo dove ci sono vigili e Digos a tenere sotto controllo la situazione. "Basta vogliamo aprire domani! Siamo alla fame, abbiamo figli a cui dobbiamo dare da mangiare. Basta parole, vogliamo fatti". In piazza Scala nel frattempo sono arrivate sei camionette della Polizia con gli agenti in tenuta anti sommossa.

12:42 - Milano, Stazione Centrale: riaprono negozi ma pochi passeggeri

La Stazione Centrale di Milano è tornata a rianimarsi questa mattina. Sono stati aperti alcuni bar e negozi nel tentativo di ripresa previsto nella Fase 2 dopo il blocco totale delle attività. In fila, in paziente attesa dei controlli per verificare la temperatura corporea, quasi esclusivamente passeggeri che devono salire a bordo dei Frecciarossa; pochi, invece, quelli che devono prendere i treni regionali. Rigorosi i controlli degli agenti della Polizia ferroviaria e dei militari dell'Esercito ma senza che in mattinata si siano verificate le discussioni del passato con chi voleva partire ma non aveva i requisiti per poterlo fare.

12:21 - Nelle Rsa forte diminuzione dei morti, continuano indagini sui decessi durante l'emergenza

Stanno diminuendo in modo significativo, soprattutto negli ultimi giorni, le morti nelle Rsa finite al centro delle indagini della maxi inchiesta con più filoni, tra cui quello sul Pio Albergo Trivulzio, della Procura milanese. Quest'ultima indaga per epidemia e omicidio colposi. Da quanto si è saputo, nell'ultima settimana il numero dei decessi giornalieri nelle varie case di riposo, oltre venti in totale, si avvicina sempre di più allo zero. Gli inquirenti indagano su centinaia di morti avvenute nelle fasi più drammatiche dell'emergenza Covid.
A quanto risulta al pool guidato dall'aggiunto Tiziana Siciliano, negli ultimi giorni il numero dei morti nelle varie residenze, sotto inchiesta per le carenze nella gestione di malati e ospiti, è diminuito di molto. Gli inquirenti, intanto, stanno indagando su centinaia e centinaia di decessi e di casi di ospiti che si sono ammalati, a partire da fine gennaio e fino a questi giorni. Lo stesso Trivulzio, ad esempio, ha fatto sapere nei giorni scorsi che solo da gennaio in avanti nelle tre strutture dell'istituto sono morte oltre 400 persone. Sul fronte del Trivulzio, tra l'altro, nei prossimi giorni dovrebbe essere depositato in Procura un esposto che raccoglierà le denunce e i racconti di decine e decine di familiari di anziani morti o ammalati.
Nelle inchieste, nel frattempo, oltre alle deposizioni come testi di funzionari dell'Agenzia di tutela della salute e della Regione Lombardia, è iniziato anche il lavoro dei consulenti dei pm, tra cui un epidemiologo, che stanno analizzando l'imponente mole di carte sequestrate con le perquisizioni nelle strutture per ricostruire le storie cliniche di ospiti e pazienti e valutare le cause della diffusione dell'epidemia nelle Rsa e l'impatto effettivo sui decessi.
È in corso anche una ricostruzione cronologica e ragionata da parte della Guardia di Finanza di tutte le delibere regionali, delle comunicazioni con l'Agenzia di tutela della salute e delle disposizioni impartite da quest'ultima alle case di riposo su vari fronti, tra cui l'uso delle mascherine, ma anche il trasferimento di malati dagli ospedali e l'effettuazione di tamponi.

12:16 - Unione Artigiani, a Milano ha riaperto l'85% dei parrucchieri

A Milano riapre l'85% dei parrucchieri (il 70% in Brianza) e una media fra il 50 e il 60% degli estetisti: è questa la stima dell'Unione Artigiani di Milano e di Monza-Brianza, che chiede di aiutare il settore con "l'approvvigionamento dei dispositivi obbligatori con celerità e a prezzi calmierati. Occorre considerare - ha osservato il segretario dell'Unione Marco Accornero - che la certezza di poter riavviare i saloni e soprattutto le linee guida ufficiali da seguire sono giunte con pesante ritardo, di domenica sera, a pochissime ore dal giorno annunciato per poter tornare a lavorare. Solo coloro che in settimana avevano deciso di crederci, investendo in una ripartenza ancora aleatoria, stamattina erano pronti ad aprire".

11:51 - A Bergamo poche persone nei mercati e nei centri commerciali

Pochi clienti questa mattina nei mercati e centri commerciali di Bergamo e provincia. Al mercato del lunedì di via Spino e Piazzale Alpini solo banchi di alimentari: ingresso consentito a un massimo di 34 persone alla volta. Soltanto qualche centinaia le persone transitate nella mattinata. Dalle 10 sono stati riaperti anche i grandi centri commerciali: poche persone all'interno di Oriocenter e alle 'Due Torri' di Stezzano, dove è stato anche organizzato un momento in memoria delle vittime del coronavirus con l'esibizione di Leslie Abbadini, cantante bergamasca di origini italo-capoverdiane.

11:50 - A Milano parrucchieri già pieni, attese di sette giorni

Attese di oltre una settimana per tagli, pieghe e tinte, appuntamenti solo telefonici, 'triage' ai clienti, niente sala d'aspetto e termoscanner alla mano. I parrucchieri e barbieri a Milano riaprono oggi dopo due mesi di lockdown, anche se alcuni saloni, soprattutto quelli piccoli di quartiere, sono ancora chiusi, complice anche il lunedì, solitamente giorno di riposo per queste attività. In molti si fermano davanti all'ingresso, in alcuni casi formando anche qualche coda, per cercare di prendere appuntamento, ma i gestori li allontanano ricordando che è possibile farlo solo telefonicamente proprio per evitare assembramenti.

11:19 - Sala: "Ci vogliono chiarimenti su riaperture"

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel quotidiano video sui social ha chiesto chiarimenti a Regione e Governo su alcuni "punti dubbi" che regolano la riapertura. "Stiamo discutendo con gli altri sindaci e stiamo prendendo i provvedimenti necessari - ha detto -. Il primo è quello relativo alle aree giochi per i bambini, ce ne sono centinaia in un comune come Milano e il Dpcm ci chiede la sanificazione quotidiana e una supervisione costante, non è semplice". "Su questo tutti i sindaci concordano, e poi la sanificazione quotidiana perché per le aree gioco e non per le panchine? - ha aggiunto -. Per Milano sono molto preoccupato perché se queste regole dovessimo traslarle sul progetto bellissimo della Summer school sarebbe molto complesso".

10:52 - Riapre il cimitero di Bergamo, simbolo dell'emergenza

Ha riaperto stamattina il cimitero monumentale di Bergamo: i primi cittadini sono arrivati alle prime ore dell'alba. L'ingresso è limitato e chi deve entrare deve sottoporsi ai controlli del caso. Celebrata anche la prima Messa nella chiesa, con i posti limitati a 70 fedeli, più eventuali ulteriori 40 sul sagrato. È da qui che per tanti giorni sono partite colonne di camion militari con le bare che non si riuscivano più a seppellire o a portare al forno crematorio cittadino, verso tante province italiane.

10:49 - Bergamo, bar possono estendere dehors senza canone

Il sindaco Giorgio Gori ha firmato un'ordinanza - con validità immediata - che agevola per i bar e i ristoranti l'ampliamento dei dehors esistenti e la creazione di nuovi di spazi di ristorazione e di somministrazione all'aperto. "L'obbligo di assicurare almeno un metro di distanziamento tra i clienti, nonché il divieto di far entrare nei locali più persone di quanti siano i posti a sedere disponibili - spiega il sindaco - comporteranno un sacrificio per gli operatori di questo settore. Per questo, in coerenza con l'ordine del giorno votato dal Consiglio comunale e con le previsioni del Decreto Rilancio varato dal Governo, abbiamo deciso di esentarli dal pagamento del canone per l'occupazione di suolo pubblico, di facilitare l'ampliamento delle superfici esterne già oggi occupate da tavoli e sedie e di dare la possibilità di creare nuovi dehors su piazze, spazi pedonali e aree verdi. In cambio, chiederemo loro un impegno aggiuntivo per la sicurezza sanitaria dei loro clienti: per evitare assembramenti e rischi di contagio potranno offrire solo servizi al tavolo e la prenotazione".

10:47 - Quasi tutti aperti i negozi del centro di Milano

Hanno aperto quasi tutti, o lo faranno nel corso della mattinata, i negozi in corso Vittorio Emanuele II, la principale via dello shopping nel cuore di Milano, le cui vetrine riportano messaggi di bentornato ai clienti, oltre alle indicazioni da seguire per prevenire la diffusione del contagio. Oltre che alla Rinascente, le persone - una cinquantina circa - si sono messe in coda per entrare da Zara, mentre negli altri negozi per ora non c'è un grande afflusso. C'era qualche persona in attesa di fronte all'Apple Store di piazzale Liberty che però ha deciso di non riaprire ancora. All'ingresso di ogni locale, guanti e disinfettante per tutti e commesse in mascherina che regolano l'afflusso. Da Intimissimi, per esempio, si entra in un massimo di 13, sui 4 piani di Benetton in 90.

10:12 - App Ats Bergamo, stimate 15mila persone in meno con sintomi

Scende ancora il numero di bergamaschi che denunciano i sintomi del Covid-19: nella nuova elaborazione di dati della web app 'Oggicomestai.it', sviluppata da Ats Bergamo in collaborazione con il Comune di Bergamo e il Consiglio di rappresentanza dei sindaci della provincia, si stimano infatti 15 mila persone in meno con sintomi rispetto alla prima ricognizione del 20 aprile, circa 5.000 in meno rispetto al 5 maggio scorso. A oggi, grazie alle risposte delle oltre 58.000 persone registrate al servizio, si stimano 47.900 persone attualmente con sintomi, pari al 4,3% della popolazione della provincia. Complessivamente rimangono circa 383.000, il 35% della popolazione, le persone che hanno avuto o hanno sintomi riconducibili al coronavirus: una quota a cui possiamo aggiungere - spiegano alcuni virologi che collaborano al progetto - un ulteriore 10% di asintomatici.

10:00 - Fontana: "Non ho alcun peso sulla coscienza"

"Fra tutte le grandi accuse che mi vengono mosse, nessuna di questa è fondata e quindi non mi fa dormire di notte. Fortunatamente se sopravvivo è perché riesco a dormire molto bene di notte. Non ho alcun tipo di peso sulla coscienza". Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha risposto a Mattino Cinque sulle scelte compiute durante la fase più acuta dell'emergenza Covid. "Quelle decisioni - ha detto - sono tate prese nel mezzo di una situazione drammatica, che non è nemmeno immaginabile e che chi non l'ha vissuta non riesce a capirla".

9:59 - Oltre 200 ambulanti protestano davanti al Comune di Milano

Sono circa 200 gli ambulanti che protestano in piazza Scala a Milano per le condizioni di lavoro imposte dall'emergenza Covid. Molti di loro sono esclusi dall'attività di mercato anche con la riapertura, che ha permesso solo ai banchi di alimentari di riaprire. I lavoratori sventolano bandiere tricolore mentre una radio suona l'inno di Mameli. La categoria si rivolge al governo "perché gli aiuti non arrivano e perché siamo stati abbandonati, siamo invisibili" e chiede inoltre al Comune di riaprire tutti i mercati cittadini e non solo una parte come è accaduto fino a ora. In piazza oggi sono scesi in tanti per esprimere la rabbia e il risentimento tanto che rispettare le distanze di sicurezza è diventato impossibile, anche se tutti indossavano la mascherina la Digos ha intimato più volte ai manifestanti di mantenere il distanziamento. Una delegazione di ambulanti sarà ricevuta in Comune dal direttore dell'area commercio.
"Siamo lavoratori invisibili - ha detto Nicola Zarrella, presidente di Eurocommercio, che ha indetto la protesta -. Da due mesi e mezzo il governo non ci menziona nei decreti legge che ha preparato e anzi toglie la Cosap a ristoratori e bar, giustamente, ma agli ambulanti no e noi siamo fermi da due mesi e mezzo e dobbiamo pagare. A Milano sono ripartiti solo pochi mercati e solo con le bancarelle di alimentari, gli altri fanno la fame. Chiediamo che possano ripartire tutti i mercati cittadini con tutte le bancarelle, per noi che siamo all'aria aperta ci sono troppe limitazioni".
Inoltre gli ambulanti lamentano di dover pagare quella che hanno soprannominato 'Covid Tax' "per garantire la sicurezza interna dei mercati e la gestione del Covid Manager introdotto dalle nuove regole". Il Comune da parte sua ha fatto sapere che sta lavorando al piano per la riapertura dei mercati ma disporre il contingentamento e la sorveglianza di 94 mercati è un'operazione che richiede qualche giorno, visto che le direttive da Governo e Regione sono arrivate sabato e domenica. In piazza intanto continua la protesta con striscioni, bandiere tricolori, al grido di "lavoro, lavoro", con gli organizzatori che cercano di distanziare la folla che si è creata davanti al Comune.

9:58 - Milano, 50 persone in coda per la riapertura della Rinascente

Almeno una cinquantina di persone si sono messe in coda in corso Vittorio Emanuele, a Milano, per la riapertura della Rinascente , che apre le porte alle 10, come quasi tutti i negozi in centro, dove si stanno ultimando gli ultimi lavori di pulizia e di adeguamento alle norme anti covid. Su tutte le vetrine ci sono cartelli che spiegano ai clienti come comportarsi. "Non usciamo da mesi, non vediamo l'ora di riempirci gli occhi", racconta una coppia di mezza età, in attesa di entrare nel department store. All'ingresso diversi addetti controllano il rispetto delle distanze mentre un'app garantisce che il negozio non sia mai troppo affollato. La capienza sui vari piani è di 1500 persone, "ma se vediamo che c'è troppa ressa ce ne andiamo" dice una famiglia in fila.

9:48 - Milano, Atm: situazione "fluida" sui mezzi pubblici 

È fluida la situazione, secondo Atm, a bordo dei convogli della Metropolitana e dei mezzi di superficie stamani a Milano con la riapertura di buona parte delle attività produttive. Solo intorno alle 6:30 sono stati chiusi per il raggiungimento del numero di passeggeri i tornelli alle stazioni della metropolitana di Sesto San Giovanni, Cascina Gobba e Repubblica. Situazione analoga a bordo dei mezzi di di superficie. C'è stata solo la segnalazione di un conducente a bordo della linea 90-91 per un numero di passeggeri eccessivo che ha richiesto l'intervento degli agenti della Polizia locale.

9:38 - Riapre l'aeroporto di Orio al Serio, atterrato il primo volo da Sofia

Alle 6:51 di questa mattina è atterrato il primo volo all'aeroporto di Bergamo - Orio al Serio: un atterraggio che segna la riapertura dello scalo bergamasco ai voli civili dopo il vuoto del lockdown. Si è trattato di un volo Wizzair giunto da Sofia e a bordo del quale c'erano 109 passeggeri. Poco dopo un'ottantina di persone si sono imbarcate sempre sullo stesso volo per raggiungere la capitale della Bulgaria in mattinata. Nessun problema di gestione della situazione, nonostante i controlli molto severi, considerato anche il ridottissimo numero di passeggeri.
Previsto in mattinata il decollo di un volo della compagnia Wizzair diretto a Chisinau, in Moldavia. Non sono al momento previsti altri decolli o atterraggi. Lo scalo bergamasco non ha mai chiuso i battenti: è sempre rimasto aperto per accogliere, nell'apice della crisi che ha toccato Bergamo, i voli sanitari e militari: era chiuso invece al traffico dei voli civili.

9:09 - Fontana: "Momento delicato, importante il monitoraggio"

"Questo è un momento delicato, il lavoro più importante sarà il monitoraggio, il tenere sotto controllo il più possibile il territorio e le persone toccate dal virus". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in collegamento con la trasmissione Mattino Cinque, parlando delle nuove aperture che partono da oggi. "Non ci sono dubbi - ha detto Fontana - che le infezioni in questi giorni aumenteranno, perché più c'è contatto più aumenteranno. Noi dobbiamo cercare di tenerle sotto controllo, evitare che si diffondano in maniera incontrollata, evitare che nascano nuovi focolai. Noi dobbiamo impedire che il virus possa tornare a correre".

8:56 - Trenord, affluenza media al 20% e inferiore al 4 maggio

È per ora stimata al 20% , con un massimo del 36% a bordo di un solo treno, la percentuale di riempimento sui treni in Lombardia in questo giorno di riapertura di buona parte delle attività dopo il lockdown. Una percentuale inferiore al 25% che caratterizzò il 4 maggio, primo step della Fase 2, secondo la società Trenord, la quale ha introdotto una app che riporta in tempo reale quanto il treno è affollato. Dalla prossima settimana ci sarà anche un altro servizio che fornisce informazioni su quanto un convoglio sia prevedibilmente frequentato mentre il passeggero sta scegliendo il viaggio e avrà in questo modo la possibilità di orientarsi.

8:51 - A Milano traffico normalizzato, nessuna criticità sui mezzi

Si è regolarizzato l'afflusso del traffico auto, a Milano, che poco dopo le 7 era stato invece molto intenso: secondo la Polizia Locale la circolazione si starebbe normalizzando. C'è ancora qualche criticità, ma per motivi contingenti, come semafori in tilt o restringimenti della carreggiata dovuti ai lavori, come in corso Buenos Aires per la nuova 'ciclopedonale'. Sui mezzi pubblici alle 8.30 non si segnalano criticità, tranne alcuni minuti di chiusura dei tornelli a Sesto Marelli per il notevole afflusso di passeggeri, sempre verso le 7.30. Sulla 90/91 non ci sono stati altri interventi: polizia e vigili continuano i servizi di monitoraggio delle fermate con le pattuglie.

 

8:42 - Messa in Duomo, Borgonovo: "Vi abbiamo aspettato tanto"

"Cari fedeli vi abbiamo aspettato tanto. Dal quel lontano 9 marzo ci siamo visti solo telematicamente, in tv o streaming. È molto bello che ci ritroviamo di nuovo qui come di consueto per riprendere le nostre celebrazioni nel giorno che ricorda il centenario della nascita di San Giovanni Paolo II". Lo afferma monsignor Gianantonio Borgonovo, arciprete del Duomo di Milano, accogliendo i fedeli per la loro prima messa dopo il lockdown. Oltre ai soliti controlli di borse e zaini con metal detector per la sicurezza è stato controllato che tutti indossassero la mascherina e molti fedeli indossavano anche i guanti. Sulle panche degli appositi cartelli segnalano dove ci si può sedere. Emozione per i fedeli che dopo oltre due mesi sono tornati in chiesa. "Ho pregato tanto a casa ascoltando la messa tutte le sere e mi sentivo di più legata a Dio - ha spiegato una signora -. Adesso però avevo voglia di riprendere la messa perché la presenza fisica serve". Dirette televisive e streaming hanno aiutato ma "essere di nuovo presente con tutte le precauzioni è giusto, bisogna vivere nella positività", ha aggiunto un'altra donna.

8:35 - Milano, stamattina prima messa in Duomo dopo il lockdown

Il Duomo di Milano ha riaperto le sue porte ai fedeli per la prima messa dopo il lockdown, quella delle 8 del mattino, a cui seguiranno altre celebrazioni in mattinata alle 11, alle 13 e nel pomeriggio alle 17:30. La messa si è tenuta nella Cappella feriale che, con le misure di distanziamento, può ospitare al massimo 60 fedeli. Raggiunto questo numero gli ingressi vengono bloccati. Questa mattina le persone presenti erano una trentina, un po' di tutte le età, anche alcuni ragazzi giovani.
Tra le misure da rispettare c'è quella di non effettuare il consueto segno di pace tra i fedeli. Arrivato a quel punto della celebrazione l'arciprete del Duomo non ha pronunciato le parole "scambiatevi un segno di pace". Al momento della comunione poi niente più persone in fila: i due sacerdoti presenti nella cappella feriale, una volta indossati mascherine e guanti, hanno portato l'eucarestia ai fedeli poggiandola sulle loro mani. Per entrare e uscire dal Duomo sono stati predisposti percorsi separati, al termine della messa i fedeli hanno lasciato la cattedrale da uno dei portoni centrali e il personale addetto ha controllato il rispetto della distanza di un metro e mezzo.

7:42 - Gori: "Preoccupato per le immagini della folla a Bergamo Alta"

"Non basta invocare i controlli: se anche avessimo il triplo degli agenti di Polizia Locale non potremmo essere dappertutto a controllare tutti. E comunque non li abbiamo. Li faremo i controlli, ma sta innanzitutto a noi". Così il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, in un video pubblicato sul suo profilo Fb nella tarda serata di ieri, invita i cittadini di Bergamo - città simbolo dell'epidemia di coronavirus - a rispettare in maniera autonoma le misure di sicurezza per la Fase 2. "E mentre stamattina (ieri 17 maggio, ndr), dopo una passeggiata sui Colli, ero tornato a casa rinfrancato, non avevo incontrato una sola persona senza mascherina, le immagini del pomeriggio, di Città Alta e di Largo Rezzara, mi hanno preoccupato e fatto arrabbiare. Non sono bastati centinaia morti nella nostra città? Vogliamo ritrovarci tra un mese di nuovo nei guai?! Ve lo chiedo di nuovo: per piacere, metteteci serietà, impegno e rigore".

7:39 - Traffico sostenuto a Milano, ressa sui filobus

Il traffico in ingresso a Milano è decisamente più sostenuto ed è radicalmente differente dalla ripresa durante il passaggio tra il lockdown e la cosiddetta Fase 2. La Polizia locale è impegnata nella gestione della circolazione e dai monitor della centrale operativa in ingresso a Milano "si vede la differenza". Situazione ancora tranquilla sui mezzi pubblici ma sulla linea filoviaria 90-91, molto frequentata sin dall'inizio del servizio, ci sono stati episodi di sovraffollamento e i vigili sono dovuti intervenire per dare una mano agli addetti dell'azienda del trasporto locale nella zona di viale Tibaldi.

7:26 - Aumenta l'affluenza sui treni in Lombardia

A bordo dei treni che da tutta la Lombardia arrivano alla stazione Cadorna di Milano, in periodo ante-coronavirus carichi di pendolari, "c'è qualcuno in più, ma niente folla". A raccontarlo, intorno alle 6 del mattino, è proprio un pendolare, dipendente dell'Istituto di vigilanza Ivri, che arriva da Saronno. "Abbiamo viaggiato rispettando tutte le norme di sicurezza, nessuno escluso - spiega -. Probabilmente le persone in tutti questi mesi hanno capito che devono prestare attenzione". La situazione non cambia neanche dopo le 7. Un'ostetrica proveniente da Rescaldina con il treno della linea Novara-Milano, che non ha mai smesso di viaggiare perché lavora in ospedale, parla "più o meno dello stesso numero di persone sul treno dei giorni scorsi ma qualcuno - si lamenta - era senza mascherina".

7:11 - A Milano di prima mattina più persone sui mezzi

Fin dalle sei del mattino si nota un maggior afflusso di passeggeri sulla linea rossa della metropolitana. L'autobus sostitutivo che è stato in funzione prima della ripresa delle corse della metro da Sesto San Giovanni aveva sul display la scritta "completo". A bordo, in particolare, persone che andavano a garantire l'apertura di uffici e negozi. Tutti avevano la mascherina di protezione, non tutti i guanti. I mezzi di superficie, tram e bus stano viaggiano ancora vuoti o con pochissime persone. Nessuna attesa, quindi alle fermate e traffico automobilistico in linea coi giorni precedenti.

7:06 - Oggi a Milano riapre il Poldi Pezzoli

A differenza della maggior parte dei musei milanesi, oggi il Museo Poldi Pezzoli, ha deciso di riaprire nuovamente al pubblico dopo 78 giorni, "con grande prudenza e nel rispetto della salute dei visitatori e del personale di custodia". Durante il periodo di chiusura abbiamo tenuto compagnia al nostro pubblico con le nostre iniziative digitali, "ma ora - dichiara Annalisa Zanni, direttore del Museo - è giusto ripartire, con le dovute precauzioni. Siamo contenti dell'entusiasmo con il quale il pubblico ha seguito le nostre Poldi Pezzoli Stories; abbiamo ricevuto molti 'grazie', che ci hanno spronato a offrire sempre contenuti di qualità, proprio nel rispetto della mission del Museo. Ora vogliamo ricambiare questo affetto e questa fedeltà riaprendo le nostre sale, dicendo ora noi grazie a chi vorrà tornare a godere della insostituibile bellezza delle nostre collezioni". 

7:01 - Folla in città Alta a Bergamo, è polemica sui social

Dopo i Navigli, tocca alla Corsarola - il nome con cui i bergamaschi familiarmente chiamano via Bartolomeo Colleoni, che rappresenta il luogo di passeggio preferito per chi va in Città Alta - finire nella bufera sui social per colpa delle immagini scattate ieri pomeriggio, che mostrano tanta gente a spasso alla vigilia delle aperture dei negozi. Alcuni sono evidentemente senza mascherina o la portano abbassata. Molti sembrano a distanza non esattamente di sicurezza, anche perché le vie di città alta, il nucleo storico di Bergamo, sono piuttosto strette.

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