Coronavirus Lombardia, Ufficio Scolastico: "Campanella non suonerà alle 8 per tutti"

Lombardia
Foto di archivio (ANSA)

Così la neo-direttrice Augusta Celada: "Da settembre servirà un piano di flessibilità, la scuola deve rinnovare la propria routine", in modo da non intasare le città e i mezzi pubblici

Dal prossimo settembre, nel caso in cui i contagi da coronavirus siano contenuti, "servirà un piano di flessibilità del nostro 'fare scuola': possiamo dire che la campanella non potrà più suonare alle 8 per tutti, si intaserebbe la città e si renderebbe impraticabile l'uso dei mezzi pubblici. La scuola deve rinnovare la propria routine”. È questo il pensiero del nuovo direttore generale dell'Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia, Augusta Celada. "L'attuale scenario è di una scuola in situazione di emergenza", ha aggiunto, parlando in videoconferenza con la stampa, in riferimento soprattutto alla Lombardia, la Regione più colpita dall’epidemia da Covid 19. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - MAPPE E GRAFICI

Le classi

Celada ha poi spiegato come potrebbero comporsi le classi scolastiche dal prossimo anno: ”Quali strumenti e quanti alunni ci saranno per classe dipenderà dalle misure che la comunità scientifica indicherà, anche in base all'evoluzione del contagio non è una risposta che può dare l'amministrazione scolastica”, ha sottolineato. "Che le classi non possano essere più affollate come le abbiamo viste in passato credo sia una lezione che abbiamo ricevuto tutti da questa epidemia", ha detto ancora.
Per quanto riguarda, invece, le iscrizioni alle classi prime, Celada ha assicurato: ”Nessun dirigente manderà via alunni iscritti. È chiaro che in realtà molto numerose si dovranno mettere in campo forme di rotazione, distanziamento e turnazione" ma "non ci può essere una ricetta unica per tutti, quindi anche le direttive del ministero saranno a maglia larga".

I docenti

Sul fronte degli insegnanti, per Celada i concorsi sono "necessari in questo momento: la riduzione del personale docente non è una pratica sostenibile" e anzi "abbiamo bisogno di più insegnanti". In Lombardia, ha affermato la neo-dirigente, "le risorse di organico rispecchieranno quasi specularmente quelle dello scorso anno, non dovrebbero esserci problemi in termini di cattedre", ma "il rischio che alcuni posti rimangano non coperti c'è sicuramente".
"Speriamo di arrivare ad una copertura effettiva ma è difficile vederlo ora: ci saranno realtà più ambite dove sarà facile trovare i docenti e realtà e classi di concorso in cui sono esaurite graduatorie o non ci sono i titoli specifici dove probabilmente si faticherà a trovare il supplente". Stesso rischio per i direttori dei servizi generali e amministrativi (Dsga) che hanno un ruolo "centrale e apicale per il funzionamento delle scuole", ma la consapevolezza è che in Lombardia "non arriveremo a saturazione neanche con concorso perché la vacanza è molto elevata", ha concluso Celada.

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