Milano, disabile premiato da Mattarella: “Niente scuola, sono rimasto senza navetta”

Lombardia

L'assessorato alle Politiche sociali e abitative del Comune ha replicato che il contributo per la navetta è a rimborso e che, dopo una delibera del 2018, è stato introdotto il principio di compartecipazione alla spesa da parte delle famiglie 

Un ragazzo disabile di 18 anni, Marcos Alexandre Cappato De Araujo, Alfiere della Repubblica premiato dal presidente Sergio Mattarella nel marzo scorso, ha denunciato di non poter più frequentare la scuola perché la famiglia non riesce a sostenere il costo della navetta che da casa lo porta al liceo. Il giovane di origini brasiliane è affetto da tetraparesi spastica ed è stato premiato dal presidente della Repubblica per un suo blog. "Il Comune non rimborsa più il servizio di navetta da casa di via Gonin, al Lorenteggio, al liceo di Scienze Umane di Corsico (Milano) e gli eventuali rimborsi, comunque tagliati di circa la metà, potrebbero arrivare solo a marzo", ha detto il ragazzo. A riportare il caso è stato il Corriere della Sera.

Le politiche per i rimborsi

L'assessorato alle Politiche sociali e abitative del Comune di Milano ha replicato che il contributo per la navetta dedicata agli spostamenti per persone con disabilità è a rimborso e che, dopo una delibera approvata dal Comune nel 2018, in accordo con le associazioni è stato introdotto il principio di compartecipazione alla spesa da parte delle famiglie per allargare la platea di chi può usufruire del servizio. Le famiglie quindi devono presentare ogni anno, nel mese di febbraio, la domanda per ricevere il rimborso insieme al modello Isee che certifica la situazione reddituale. A maggio sarà stilata la graduatoria di coloro che hanno diritto ai rimborsi: fino ad allora, sarà a carico della famiglia la spesa per il trasporto, che poi sarà in parte rimborsata qualora sussistano le condizioni.

Il commento dell'assessore alle Politiche sociali e abitative

Oggi l'assessore alle Politiche sociali e abitative del Comune di Milano, Gabriele Rabaiotti, ha chiarito con un post su Facebook la posizione dell'amministrazione in merito alla vicenda. "Se ci renderemo conto che le nuove regole non funzionano, siamo pronti a ripensarle e a rivedere le quote di contributo definite sulla base dell'Isee - ha scritto Rabaiotti -. Se invece, in linea generale, il meccanismo risulterà funzionare, per quei casi che dovessero presentare criticità interverremo con le forme di sostegno già esistenti ed attivabili. A partire dai progetti individualizzati che potremo potenziare con il Fondo aperto per la Disabilità proposto dalla Giunta nel Bilancio 2020, che a giorni verrà discusso in Consiglio comunale e che potrà servire a sanare alcune particolari situazioni. Anche grazie alla generosità di tutti coloro che si sono fatti avanti anche questa volta, Milano continuerà a lavorare per non lasciare indietro nessuno".
L'assessore ha poi ribadito il motivo per cui il Comune ha introdotto il criterio di compartecipazione alla spesa per le famiglie, sulla base del reddito. "E' una logica di equità che noi sosteniamo, perché ci permette di allargare la platea dei beneficiari dei servizi - ha detto - offrendo la possibilità di sostenere ragazze e ragazzi che non hanno mai ottenuto questo contributo, pur avendone bisogno". “Tornando alla famiglia Cappato, si ricorda che nel 2019 è rientrata in questa graduatoria e ha infatti ottenuto il rimborso del servizio", ha concluso.  

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