Delle 41 civiche benemerenze sono sei le medaglie d’oro alla memoria: a Francesco Saverio Borrelli, Carla Casiraghi, Eugenio Fumagalli, don Luigi Melesi, Filippo Penati e Giorgio Squinzi
Come da tradizione, nel giorno di Sant'Ambrogio, patrono della città, il Comune ha consegnato gli Ambrogini d'oro a cittadini e associazioni che hanno dato lustro a Milano. La cerimonia pubblica si è tenuta, alla presenza del sindaco Giuseppe Sala e del presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertolé, al Teatro dal Verme.
Le personalità insignite dell'onorificenza
Delle 41 civiche benemerenze, sono state sei le medaglie d’oro alla memoria: a Francesco Saverio Borrelli, Carla Casiraghi, Eugenio Fumagalli, don Luigi Melesi, Filippo Penati e Giorgio Squinzi. Consegnate poi 15 medaglie d’oro e 20 attestati di Civica benemerenza. Tra i momenti più commoventi della cerimonia quello della consegna della medaglia d'oro alla sorella di Eugenio Fumagalli, tassista eroe travolto e ucciso dopo essersi fermato a prestare soccorso alle persone coinvolte in un incidente. Tra le personalità più applaudite quella di Simone Barlaam, giovane nuotatore paralimpico che convive con una malattia congenita alle ossa; Vinicio Capossela, cantautore che ha scelto Milano come città ‘adottiva’, il musicista Ricky Gianco, Mogol e Cini Boeri, architetto e partigiana madre di Tito e Stefano. Ultimo a salire sul palco lo scrittore Antonio Scurati, vincitore del Premio Strega 2019 con “M. Il figlio del secolo”.
Il discorso del sindaco Giuseppe Sala
Durante il suo discorso, Sala ha voluto ricordare le 17 vittime della strage di piazza Fontana. "Proprio perché il futuro si costruisce sulle fondamenta della storia, oggi non posso che consegnare un ideale e solenne riconoscimento in più, che viene dal più profondo del cuore e che credo che tutti voi condividiate: alle vittime di piazza Fontana e alle loro famiglie - ha detto Sala -. E oggi nel giorno di Sant'Ambrogio, che precede di pochi giorni il 50esimo anniversario della strage, Milano non può che riconoscere proprio a quelle vittime e alle loro famiglie il suo omaggio speciale e commosso". "Io vorrei che questo fosse un omaggio nello stile di Milano: semplicemente in stile operativo. E lo stile operativo vuol dire voler continuare a lottare per gli ideali di libertà e democrazia, che il loro sacrificio ci ha insegnato - ha sottolineato Sala, applaudito da tutto il teatro -. Milano non dimentica. Milano rimane un baluardo contro ogni eversione antidemocratica".
Il sindaco ricorda Filippo Penati
Il primo cittadino ha poi ricordato la figura di Filippo Penati, ex presidente della Provincia di Milano ed esponente del Pd insignito della medaglia d’oro alla memoria, sottolineando come "ha creduto nella politica e nella necessità di non tirarsi indietro, perché comunque la si pensi quando e semmai non ci sarà più chi farà politica, sarà finita la democrazia". Parlando della politica il primo cittadino ha inoltre chiesto ai concittadini di "dare una mano a chi fa politica, non è semplice e spesso la nostra immagine non è sempre delle migliori".
"Il coraggio è il valore che Milano indica al Paese"
"Le componenti delle eccellenze cittadine sono tutte rappresentante - ha detto ancora il sindaco -. Le cose belle che fa Milano hanno sempre dietro tante donne e uomini che sono ogni giorno al proprio posto a fare la propria parte con gli altri". "Il valore che Milano indica al Paese come il più necessario in questo non semplice momento è il coraggio. Coraggio per non lasciarsi condizionare troppo dalle difficoltà che ci sono, ma che si possono superare", ha aggiunto Sala. "Coraggio per inventare una storia nuova, per andare oltre i condizionamenti che ci vengono dalla crisi e dalle paure del passato. Coraggio perché dobbiamo veramente pensare che abbiamo tante frecce al nostro arco come città, come paese, come continente - ha concluso -. Questi valori milanesi, italiani ed europei io spero che ci condurranno presto a scrivere pagine belle e nuove a partire da Milano".
