Mafia, consegnato l’atto di scarcerazione a Marcello Dell’Utri

Lombardia
Marcello Dell'Utri (ANSA)

I carabinieri si sono recati presso l'abitazione di Milano 2 dov'era ai domiciliari. Il 12 dicembre l'udienza per valutare eventuali misure di sicurezza. Alle domande sul processo per la trattativa Stato-mafia, l'ex senatore ha risposto: "Non ho nulla da dichiarare"

"Mi sento frastornato dalla libertà", ha detto Marcello Dell'Utri, da oggi libero, uscendo dall'ufficio del suo avvocato Francesco Centonze. Questa mattina, i carabinieri hanno consegnato il provvedimento di scarcerazione all’ex senatore di Forza Italia, che ha finito di scontare la condanna per concorso esterno in associazione mafiosa. Dell’Utri era atteso alle 10:30 alla stazione dei carabinieri di Segrate, in provincia di Milano, per ritirare il documento, ma poco più tardi sono stati due militari dell’Arma a recarsi con il decreto presso l’abitazione di Milano 2, intestata alla moglie Miranda Ratti, dove l’ex manager di Publitalia si trovava ai domiciliari per motivi di salute dal mese di luglio 2018. La casa è in una delle torri del complesso residenziale realizzato negli anni '70 da Silvio Berlusconi, di cui Dell'Utri era stretto collaboratore e con cui una ventina d'anni più tardi avrebbe fondato Forza Italia.
Stando a quanto si apprende, Dell’Utri sta bene e avrebbe intenzione di evitare uscite pubbliche per una decina di giorni.

Le dichiarazioni di Marcello Dell'Utri

Marcello Dell’Utri, una volta fuori dall’ufficio del suo legale, ha dichiarato: "Devo ancora abituarmi, mi sento frastornato dalla libertà, dalla eccessiva libertà. Sto bene, vorrei andare al cinema, anche solo a mangiare in un ristorante, in fondo la libertà che cos'è? Andare al cinema, andare al ristornate, tutto qua". Poi ha fatto sapere che proseguirà "gli studi a casa. Ho fatto sette esami. In questi anni le commissioni d'esame sono venute in carcere, uno l'ho dato a Bologna, perché me lo hanno consentito durante i domiciliari".
Alle domande sul processo per la trattativa Stato-mafia, l’ex senatore di Forza Italia ha replicato: "Non ho nulla da dichiarare". A chi gli ha chiesto se ha ricevuto molte telefonate quest'oggi, ha risposto: “Sono assillato, dai giornali soprattutto, ma anche dalle chiamate di tantissime persone e amici”. Dell’Utri, infine, ha voluto mandare un saluto ai “colleghi carcerati, che ho lasciato quando sono uscito. Saluto tutti affettuosamente”. L’avvocato Centonze, alle parole del suo cliente, aggiunge: “Lo stare in libertà rende più semplice curarsi e più semplice difendersi”.

Udienza a Milano per eventuali misure di sicurezza

Sarà però l’udienza a porte chiuse, fissata per il prossimo 12 novembre dal magistrato di Sorveglianza di Milano, a stabilire se, ad oggi, Marcello Dell’Utri è socialmente pericoloso e quindi se applicare o meno nei sui confronti l'eventuale misura di sicurezza della libertà vigilata con le relative prescrizioni. 
In aula non sarà necessaria la presenza dell’ex senatore, mentre ci saranno i suoi legali, in particolare Alessandro De Federicis che si occupa dell'esecuzione della pena, e un pm, che discuteranno sull’"attualità" della pericolosità sociale di Dell’Utri, sulla quale è chiamata a esprimersi il giudice Giulia Turri, titolare del fascicolo, che ha già avviato un'istruttoria.

La trattativa Stato-mafia

Le vicende giudiziarie di Dell’Utri, però, non si sono ancora concluse. L’ex senatore azzurro è infatti imputato a Palermo nel processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia e in primo grado è stato condannato a 12 anni. L’Appello è ancora in corso.
Dell’Utri è sotto processo anche a Napoli e Milano, accusato di peculato, ricettazione e appropriazione indebita relativamente alla scomparsa di alcuni libri antichi.

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