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Omicidio in un garage a Cernusco sul Naviglio: arrestati due uomini

Lombardia
I carabinieri sul luogo dell'omicidio (ANSA)

In manette due persone ritenute il mandante e l'autore materiale dell'assassinio di Donato Carbone, 63 anni, dello scorso 16 ottobre. I carabinieri stanno indagando ora per risalire al movente, che sembrerebbe legato a questioni di denaro

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I carabinieri hanno arrestato oggi due persone con l’accusa di aver ucciso, lo scorso 16 ottobre, il 63enne Donato Carbone, freddato con undici colpi di pistola nel garage del suo appartamento in via Don Milani, a Cernusco sul Naviglio (Milano). Si tratta di un trapanese di 72 anni e un palermitano di 56 anni, rispettivamente il mandante e l'autore materiale dell'omicidio. Gli investigatori stanno facendo luce anche sul movente del delitto, riconducibile, a quanto sembra, a questioni legate al denaro: si è scoperto, infatti, che la vittima era coinvolta in un giro d’affari illecito assieme al 72enne, che aveva conosciuto negli anni Ottanta, ma col quale non aveva un rapporto diretto nell’ultimo periodo.

L'identificazione dei due sospettati

Nell'ordinanza di custodia cautelare eseguita oggi nei confronti del 72enne, si legge che la sua identificazione è stata "piuttosto semplice", in quanto aveva già trascorso un periodo ai domiciliari a Cologno Monzese e perché si era recato più volte nella zona dove abitava la vittima per dei sopralluoghi usando l'auto intestata alla moglie, venendo così registrato dal sistema conta-targa.
A incastrare il killer sono state invece le immagini delle telecamere della zona, che lo hanno filmato con una riconoscibilissima tuta con due strisce orizzontali. Il 56enne, inoltre, ha dovuto chiedere a un'inquilina del palazzo di aprirgli il portone per uscire, avendo calcolato male i tempi nonostante il sopralluogo.  

Utilizzate due pistole

La modalità con cui il killer ha ucciso Carbone aveva fatto pensare inizialmente a un dilettante. Tuttavia, dalle indagini è emerso che l’assassino ha sparato undici colpi non perché inesperto, ma per il fatto che la sua pistola si è inceppata al terzo sparo, costringendolo a finire la sua vittima con un’altra arma.
I carabinieri hanno disposto anche sei perquisizioni nei confronti di altrettante persone.

L’omicidio

Carbone, originario di Taranto, è stato ucciso la sera del 16 ottobre, mentre stava salendo sulla propria automobile. Il cadavere è stato scoperto attorno alle 19 da un residente, che era sceso nel garage per recuperare il proprio veicolo ed è stato lui a chiamare i carabinieri. Il 63enne è stato raggiunto da dieci degli undici proiettili esplosi dal killer, di cui uno soltanto lo ha centrato al collo. La vittima era titolare di una ditta di ristrutturazioni che negli ultimi tempi aveva chiuso.