Milano, un anno di sorveglianza speciale per un ultrà dell'Inter

Lombardia
Immagine di archivio (ANSA)

C. M., uno dei leader dei "Boys", è stato raggiunto dal provvedimento per via della sua "pericolosità sociale in termini di concretezza e attualità". Il Tar aveva annullato un Daspo nei suoi confronti a settembre

Il 39enne C. M., uno dei leader dei "Boys" della curva dell'Inter, è stato sottoposto a un anno di sorveglianza speciale per via della sua "pericolosità sociale in termini di concretezza e anche di attualità". Lo ha deciso la sezione misure di prevenzione del tribunale di Milano, presieduta da Fabio Roia. A settembre il Tar della Lombardia aveva sospeso il Daspo emesso nei suoi confronti (e che gli avrebbe impedito di accedere a tutti gli stadi per tre anni), dopo che lo scorso 24 aprile era stato trovato in possesso di un manganello telescopico durante alcuni controlli effettuati dalla Digos.

La vicenda

Lo scorso 24 aprile un gruppo di ultras degli "Irriducibili" della Lazio aveva mostrato uno striscione con la scritta "Onore a Benito Mussolini" a Piazzale Loreto, a Milano. I tifosi lo avevano srotolato in occasione del match tra Milan e Lazio, a San Siro, valido per la semifinale di ritorno di Coppa Italia. La Digos era poi intervenuta emettendo 8 Daspo nei confronti di altrettanti tifosi biancocelesti. I soggetti avevano alle spalle diversi precedenti penali e di polizia: adunata sediziosa, possesso, lancio o utilizzo di materiale pericoloso in occasione di manifestazioni sportive, utilizzo di travisamenti in occasione di pubbliche manifestazioni, danneggiamento, porto abusivo di armi e strumenti atti ad offendere, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, lesioni personali, minacce.
Sempre il 24 aprile, C. M. era stato trovato in possesso di un manganello telescopico ed era perciò stato raggiunto dallo stesso provvedimento. Tuttavia, poiché era stato emesso senza che vi fosse "il necessario legame spaziale tra il luogo della condotta e i luoghi connessi all'evento sportivo", il Tar ha deciso di annullare il Daspo lo scorso settembre.

Il testo del provvedimento

Nel provvedimento si legge che l’ultrà "può ben inquadrarsi (...) tra coloro che appaiono 'dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica' in relazione alle plurime denunzie e alla condotta riportate per comportamenti violenti o comunque preliminari all'uso della violenza (come il porto in pubblico di armi atti all'offesa)". Il Tribunale evidenzia che alla sua "incapacità di contenere le proprie reazioni aggressive si aggiunge, peraltro, l'assenza di autocritica e di accettazione delle proprie responsabilità, che rappresenta il primo passo per un cambiamento". Infine, "aggrava il quadro complessivo il legame con soggetti contigui a contesti di criminalità organizzata con i quali, almeno in un'occasione, il proposto ha commesso reati con l'uso della violenza secondo una logica di branco".
Il testo prosegue: "Il fatto in sé di portare in un locale pubblico un manganello estraibile, a prescindere dal collegamento finalistico o meno di tale condotta (…) è circostanza fortemente allarmante e non trova spiegazione se non nell'intenzione del proposto di essere pronto a menare le mani". Il tribunale sottolinea che il 39enne "è ripetutamente condannato e sottoposto a controllo anche da parte del tribunale della prevenzione per reati commessi con violenza contro la persona; tuttavia, nonostante le condanne e la sottoposizione, una prima volta, alla sorveglianza speciale, egli ha nuovamente riportato denunzie (ed in un caso condanna irrevocabile) per comportamenti aggressivi e prevaricatori assunti in concorso con terzi, in contesti che presentano caratteristiche simili a quelli passati e in cui il comportamento del proposto si contraddistingue sia per l'evidente mancanza di autocontrollo, sia per la sproporzione della reazione tenuta a fronte di stimoli/provocazioni del tutto banali e frequenti nella vita quotidiana, quali un litigio per questioni di viabilità o una discussione nel corso di una serata in discoteca".

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