Brescia, chiusa l’inchiesta sui macchinisti ubriachi del Frecciarossa

Lombardia
Immagine di archivio (ANSA)

Un 23enne e un 35enne risultano indagati per interruzione di pubblico servizio: lo scorso aprile uno dei due aveva un tasso alcolemico quattro volte il limite consentito 

La procura di Brescia ha chiuso l’inchiesta sui due macchinisti di Trenitalia che, lo scorso aprile, sono stati sorpresi in stato di ebberezza alla stazione della città lombarda. Un 23enne di Milano e un 35enne di Roma sono accusati dal pm di interruzione di pubblico servizio. I due dovevano mettersi alla guida di un Frecciarossa diretto a Napoli, che però non è mai partito a causa delle loro condizioni.

La vicenda

Lo scorso 28 aprile i due uomini erano talmente ubriachi che uno non si è nemmeno presentato in stazione, ma ha chiamato un'ambulanza ed è stato portato in ospedale, mentre l'altro, appena salito in cabina, è stato beccato dal capotreno. Per l'evidente stato di ebbrezza dei macchinisti, il Frecciarossa 9604 che doveva partire alle 5.17 da Brescia direzione Napoli è stato soppresso. I 67 passeggeri sono stati trasferiti in treno a Milano Centrale, per poi proseguire su un altro Frecciarossa il loro viaggio verso il capoluogo campano. A rendere noto l'episodio è stata la Polfer.

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