Bimbo precipitato dalle scale a Milano, la maestra: "Sono disperata"

Lombardia
Foto di archivio (Agenzia Fotogramma)

La mattina dell'incidente la donna, che è un'insegnate di sostegno, era in aula insieme alla sua collega mentre il piccolo, a quanto emerso, è andato in bagno

"Sono disperata e ogni volta che entrerò in quella scuola penserò a lui. Mando il mio abbraccio e le condoglianze più sentite alla famiglia per la perdita del piccolo". Lo afferma una delle due insegnanti della prima elementare della scuola Pirelli di Milano, dove il 18 ottobre un bimbo di 6 anni è caduto nella tromba delle scale. Il piccolo è morto il 22 ottobre a causa delle ferite riportate durante la caduta (LA RICOSTRUZIONE - LE FOTO - LO SFOGO DELLA MADRE). La donna, che da quel giorno non è più tornata in classe, ha affidato le sue parole al legale, Michele Sarno. "L'insegnante è già stata sentita, ma come persona informata sui fatti - ha detto l'avvocato -. A oggi non abbiamo ricevuto comunicazione della sua iscrizione nel registro degli indagati". La mattina dell'incidente la maestra, che è un'insegnate di sostegno, era in aula insieme alla sua collega mentre il piccolo, a quanto emerso, è andato in bagno accompagnato dalla bidella.

Le parole dell'avvocato

"Quando ha sentito le grida e trambusto fuori dall'aula la mia assistita è corsa fuori - ha raccontato il suo avvocato Michele Sarno -. Una tragedia assistere a una scena del genere quando il bimbo fino a due minuti prima sorrideva in classe". L'insegnante da quel giorno non è più tornata in classe: "È rientrata a scuola il giorno successivo, ma emotivamente non riusciva a sostenerlo, e ha preso alcuni giorni di licenza per superare l'accaduto". Sulle ipotesi di accusa della procura di Milano, al momento omicidio colposo contro ignoti, l'avvocato Sarno non ha dubbi. "La mia assistita - ha spiegato - proprio per la sua qualifica di insegnante di sostegno non può essere ritenuta responsabile di omessa vigilanza". Poi, ha aggiunto: "È certa di aver svolto il suo dovere, come io sono fiducioso nel lavoro della magistratura".

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