La Procura di Milano: “Si investe più in tangenti che in innovazione”

Lombardia

Ad affermarlo è il procuratore della Repubblica di Milano, Francesco Greco, intervenuto oggi pomeriggio alla presentazione del bilancio di responsabilità sociale 2018 degli uffici giudiziari 

"A Milano siamo pieni di procedimenti per corruzione internazionale e vediamo gli effetti negativi, sia nei confronti degli Stati vittime, sia nei confronti delle nostre imprese che invece di investire in innovazione, investono in tangenti", ha detto il procuratore della Repubblica di Milano, Francesco Greco, oggi pomeriggio alla presentazione del bilancio di responsabilità sociale 2018 degli uffici giudiziari milanesi. A Palazzo di Giustizia si è parlato anche di immigrazione, i magistrati si sono detti preoccupati per la "gestione dei procedimenti dei richiedenti protezione internazionale che oramai si caratterizzano per flussi pari a oltre 4mila nuovi ricorsi a semestre".

Le parole di Greco

Nel suo discorso Greco ha invitato a non essere più "provinciali" e a non pensare che la corruzione esista soltanto "nel nostro Paese". Nel Bilancio sociale della Procura lo stesso magistrato scrive che "a livello internazionale, al colonialismo si è andata via via sostituendo la corruzione che ha sostenuto regimi corrotti e dittatoriali, depredando per pochi spiccioli le risorse dei Paesi a scapito dello sviluppo democratico, economico e sociale di intere popolazioni mantenute a livello di povertà e costrette ad emigrare per fame". La politica delle tangenti "sui grandi monopoli di risorse - spiega Greco - non esprime soltanto un contratto occulto che lega corrotti (rappresentanti e ministri dei governi) e corruttori (dirigenti di società multinazionali). Tale sistema, in altre parole, non si limita a danneggiare il loro business o la loro reputazione, ma costituisce un meccanismo consolidato che incide direttamente o indirettamente sulla popolazione dei Paesi coinvolti, razziandone le risorse necessarie allo sviluppo socio-economico e peggiorandone, di conseguenza, le loro condizioni di vita". È contro questo "circolo vizioso, che l'attività della Procura è impegnata, nell'ambito delle proprie competenze, a combattere”, ha poi concluso Greco.

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