Presidio dei sindacati a Palazzo Lombardia contro le morti sul lavoro

Lombardia
Il presidio davanti a Palazzo Lombardia (Agenzia Fotogramma)

Il presidio è stato organizzato da Cgil, Cisl e Uil in piazza Città di Lombardia. I sindacati hanno manifestato con bandiere, magliette e striscioni per dire stop alle morti bianche

I sindacati Cgil, Cisl e Uil stamattina sono scesi in piazza a Milano, sotto al Palazzo della Regione, contro le morti sul lavoro. Nel corso del presidio, organizzato in piazza Città di Lombardia, i sindacati hanno manifestato con bandiere, magliette e striscioni per dire stop alle morti bianche. Per ogni incidente mortale avvenuto da gennaio ad oggi in Lombardia sono state distese per terra delle tute e dei caschetti da lavoro.

I sindacati: "Sicurezza deve essere una priorità"

"In Lombardia gli infortuni mortali sono in aumento del 61% - ha spiegato Massimo Balzarini della segreteria regionale della Cgil nel suo intervento -, confrontando solo i dati del registro Ats 2019 con quelli dello scorso anno. A oggi sono 58 i lavoratori vittime di incidenti, contro i 35 dello scorso anno. Ciò significa - ha aggiunto - che a settembre è già stato superato il drammatico dato dell'anno scorso, 53 morti bianche a dicembre. E che il 2019 sarà un anno nero per la sicurezza sul lavoro". Da qui la richiesta alle istituzioni e ai datori di lavoro: "La sicurezza deve essere una priorità, non soltanto per i sindacati".
Pierluigi Rancati, segretario regionale della Cisl, ha individuato come "obiettivo prioritario il rafforzamento dei servizi ispettivi, sia dal punto di vista degli organici che dell'organizzazione. È necessario quindi che questo intervento sia seguito attraverso un tavolo di monitoraggio e lavoro costituito presso la direzione generale Welfare, con il coinvolgimento dei sindacati, delle direzioni Ats e dei Dipartimenti di Prevenzione".
Il segretario della Uil, Vincenzo Cesare, ha poi aggiunto: "Davanti a questa vera e propria emergenza per la sicurezza sul lavoro diventa urgente e indispensabile utilizzare le risorse derivanti dalle sanzioni comminate per le infrazioni e assumere nuovo personale ispettivo". Inoltre Regione e sindacati hanno deciso di unire le forze per chiedere "al Ministero lo sblocco - ha concluso - delle assunzioni a tempo indeterminato nell'ambito degli organi ispettivi".

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