Madre e bimba precipitano a Milano: pm chiede atti a Tribunale minori

Lombardia
Immagine d'archivio Ansa

Il padre della piccola, ancora ricoverata in ospedale, vuole averne l’affidamento. Il suo avvocato ha evidenziato "l'incongruenza delle relazioni della casa comunità che parlavano di un rapporto armonioso tra madre e bimba e delle relazioni degli assistenti sociali"

La Procura di Milano ha chiesto al Tribunale per i minorenni la trasmissione degli atti che riguardano il caso della madre che, lunedì scorso, si è lanciata, insieme con la figlia di due anni, dall'ottavo piano di un palazzo in centro. La piccola, ancora ricoverata in ospedale, era stata affidata dalla nascita ai servizi sociali e collocata presso la donna, morta sul colpo in seguito alla caduta, alla quale erano già stati tolti due figli avuti da un'altra relazione, in una casa comunità. Il padre aveva chiesto anche a inizio settembre di toglierla alla madre "pericolosa", che aveva già mostrato "intenti suicidiari".

L’avvocato: "Responsabilità gravissime dei servizi sociali"

L’avvocato del padre della bambina, Daniela Missaglia, in un lungo intervento ieri davanti ai giudici minorili, in un'udienza che era stata già fissata per discutere proprio la richiesta di protezione per la piccola, ha ripercorso tutta la vicenda e "la storia di un padre che ha sempre esposto le criticità della collocazione presso la madre con l'assistente sociale di riferimento" ed è stato "considerato morboso, fastidioso, conflittuale". Il legale ha evidenziato "l'incongruenza delle relazioni della casa comunità che parlavano di un rapporto armonioso tra madre e bimba, anche se lei in comunità non ci stava mai, e delle relazioni degli assistenti sociali che erano sulla stessa linea". L’avvocato, affiancato dal penalista Giuseppe Principato, ha chiesto inoltre ai giudici minorili la revoca dell'affidamento ai servizi sociali del Comune, che "hanno responsabilità gravissime", e di affidare "la bimba al papà".

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