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Trovato morto in casa nel Comasco, arrestato il fratello

Lombardia
Foto di Archivio (ANSA)

Il cadavere era stato trovato il primo marzo scorso. Sarebbe stato ucciso al culmine di uno scatto d'ira

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Pietro Sandrini, 43 anni, è stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di aver ucciso il fratello Arno, trovato morto lo scorso primo marzo nella sua casa di Sorico (Como). Secondo gli inquirenti, Arno è stato ucciso perché non aveva pagato la bolletta della luce e l'azienda elettrica aveva sospeso l'erogazione. Per gli investigatori è questo il movente che ha spinto Pietro Sandrini a picchiare il fratello e poi a ferirlo mortalmente alla gamba.

L'omicidio

Arno viveva con una piccola pensione di invalidità e con quella pagava anche le spese di casa. Secondo quanto ricostruito, Pietro Sandrini, senza occupazione, con precedenti penali, avrebbe colpito ripetutamente il fratello Arno provocandogli vari ematomi, poi con un oggetto tagliente lo ha colpito al polpaccio. La ferita è diventata letale perché la vittima si muoveva a fatica, era diabetico e assumeva farmaci anticoagulanti: l'uomo è morto dissanguato. Pietro Sandrini è stato arrestato questa mattina a Novate Mezzola (Sondrio), a casa di un amico. Non ha opposto resistenza e non ha fatto dichiarazioni ed è accusato di omicidio volontario.  

Le indagini dei carabinieri

Nel corso dei mesi le indagini hanno permesso ai militari di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti di Pietro Sandrini, convivente della vittima, e di accertare la dinamica dei fatti. I Sandrini avevano un altro fratello, Alfredo, ucciso a colpi di carabina nel 2014 sulla pista ciclabile di Gera Lario, nel Comasco. Per quel delitto, nato da un debito di droga, un pescatore è già stato condannato in via definitiva.