Settimo Milanese, incendio in deposito di rifiuti speciali. L'Arpa: "Inquinanti assenti"

Lombardia
Immagine d'archivio (ANSA)

L'Arpa Lombardia ha accertato l'assenza di sostanze inquinanti nell'area. L'incendio risulta spento, anche se i vigili del fuoco stanno continuando ad abbattere i fumi derivanti dalle operazioni di smassamento

Un vasto incendio è divampato a Settimo Milanese, alle porte di Milano, durante la notte nel deposito di un'azienda per il trattamento di rifiuti pericolosi e non pericolosi (FOTO). Ad essere interessato dalle fiamme è un capannone, di circa 800 metri quadrati, della ditta EffeC2 srl, che si trova in via Albert Sabin 28, nella zona industriale di Settimo. Alle 8 e 30 di oggi, martedì 9 luglio, l'incendio risultava spento anche se i vigili del fuoco stanno continuando ad abbattere i fumi derivanti dalle operazioni di smassamento. Non risultano esserci vittime né feriti o intossicati. L'Arpa Lombardia ha accertato l'assenza di sostanze inquinanti nell'area.

Le operazioni di spegnimento

Dalle informazioni acquisite dai vigili del fuoco e dal titolare dell'azienda, l'incendio ha interessato rifiuti non pericolosi quali carta, legno e plastica. I tecnici di Arpa Lombardia sono arrivati sul posto alle 7 e 30 e hanno iniziato il monitoraggio con le strumentazioni tecniche. Attualmente non si può accedere all'impianto, sottoposto ad AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale), anche per motivi di sicurezza e di stabilità del capannone. Nonostante l'incendio sia spento, in via cautelare Arpa continua a monitore la situazione attraverso il gruppo di supporto specialistico contaminazione atmosferica.

Il Comune: "Dalle rilevazioni Arpa non risultano pericoli"

"Il vento che spirava verso nord-ovest ha portato il fumo verso il centro della nostra città, i tecnici Arpa effettuano continue rilevazioni nei dintorni dell'incendio attraverso un'apparecchiatura portatile: non sono stati riscontrati picchi di sostanze pericolose", afferma l'amministrazione comunale di Settimo Milanese. "Arpa ha installato un'apparecchiatura di campionamento dell'aria sul tetto di un capannone attiguo alla EffeC2 - precisa il Comune - i risultati delle analisi saranno disponibili tra una settimana. I titolari dell'azienda sono presenti sul posto e stanno collaborando con Arpa, cui hanno fornito tutta la documentazione relativa all'attività produttiva. Dai primi accertamenti la ditta risulta in regola e autorizzata". Una densa nube di fumo nero è visibile dalla tangenziale ovest e da tutte le strade nella zona ovest di Milano.

Il commento dell'assessore regionale all'Ambiente

"Arpa ha posizionato i campionatori per verificare le emissioni e non sono state registrate emissioni critiche né dai primi campionamenti mobili né da quelli installati successivamente: al momento non c'è alcun elemento di preoccupazione". Lo ha detto l'assessore regionale all'Ambiente Raffaele Cattaneo intervenendo in consiglio regionale. "Sembra che l'area interessata fosse quella relativa a rifiuti non pericolosi, cioè legno, carta e plastiche. Quindi sono notizie tranquillizzanti". "Al momento nessuna misurazione ha rilevato presenza di contaminanti". "Certo è un episodio critico - ha aggiunto- e c'è la necessità di mantenere alta la guardia, ma non suscita particolari allarmi".

I rifiuti speciali

Stando a quanto riferito da fonti dei vigili del fuoco sul posto, la parte più delicata dei materiali pericolosi e speciali trattati dell'azienda non sarebbe rimasta coinvolta nell'incendio. Si tratta di polveri derivate dal "processamento di scarti industriali", situate in un'ala dell'edificio non raggiunta dalle fiamme. Il Nucleo Nbcr (Nucleare, Biologico, Chimico, Radiologico) dei vigili del fuoco di Milano, che ha fatto i primi monitoraggi, non avrebbe rilevato situazioni di grave e immediata emergenza.

I precedenti

Nel devastante incendio di rifiuti avvenuto in via Chiasserini a Milano nell'ottobre scorso, che creò molto allarme tra la popolazione, ad essere interessati dal fuoco erano stati oltre 2.500 metri quadrati di materiali.

Le voci della politica

Secondo il consigliere regionale 5stelle Massimo De Rosa, che fa parte della commissione speciale d'inchiesta sui Rifiuti, questi roghi si verificano "con inquietante regolarità". "Abbiamo il dovere - aggiunge De Rosa - di potenziare i controlli, mettendo le forze dell'ordine nelle migliori condizioni possibili per portare avanti il proprio lavoro, dall'altro una riflessione sulla filiera è d'obbligo". "Dobbiamo sapere quanti rifiuti produciamo e quali impianti lavorano allo smaltimento e in quali quantità in modo da capire - spiega il consigliere pentastellato - i motivi dell'esubero che porta allo stoccaggio e al conseguente rogo. L'obiettivo è trovare soluzioni che permettano di chiudere il ciclo vita dei prodotti attraverso il riciclo e il riutilizzo, limitando in questo modo la permanenza nei centri di stoccaggio". I 5 stelle annunciano di avere già depositato una richiesta di accesso agli atti "per conoscere i risultati delle analisi effettuate in loco da Arpa. Vogliamo essere certi che i cittadini di Settimo Milanese e di Milano non corrano il rischio di respirare fumi tossici". "Non sappiamo ancora se si tratti di un incendio doloso o meno - sottolinea invece il consigliere regionale leghista Simone Giudici -. La mia richiesta è di tenere alta l'attenzione su questo tema in quanto spesso questo genere di episodi nascondono traffici illeciti di rifiuti provenienti da altre zone d'Italia". 

La risposta del governatore Attilio Fontana

"C'è una situazione critica ma dire che oggi la Lombardia è la nuova terra dei fuochi non corrisponde ai fatti. Non vorrei che da parte di qualcuno ci fosse la volontà di drammatizzare la situazione per ragioni politiche", replica l'assessore regionale all'Ambiente Raffaele Cattaneo. Quello degli incendi di rifiuti "è un fenomeno che non possiamo sottovalutare e che si sta ripetendo con frequenza, ma è anche vero però che i numeri dicono che in termini percentuali gli episodi che si sono verificati in Lombardia sono intorno al 5,5% delle infrazioni ambientali e la Lombardia rappresenta un quarto del traffico dei rifiuti del Paese". "La vera situazione drammatica - ha concluso l'assessore - è quella 'dell'end of waste' perché senza sistemare le norme su quello che può essere recuperato andremo in crisi. Se il governo vuole fare qualcosa metta a posto l' 'end of waste', che è il vero punto critico, ben più critico degli incendi". L'azienda inoltre "sembra abbia subito una serie di controlli anche negli ultimi mesi", riferisce il governatore Attilio Fontana, per chiedere di "valutare" prima di affermare che la Lombardia è una terra dei fuochi. "Prima di fare un'affermazione di questo genere - ha detto - bisogna cercare di capire a cosa portano le indagini". "Bisogna valutare - ha aggiunto - ed essere certi prima di fare queste facili affermazioni di terrore".

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