Milano, spara al figlio della compagna dopo una lite: guardia giurata arrestata
LombardiaIl minorenne è stato trasportato all'ospedale Niguarda. Ha riportato la frattura scomposta dell'omero, ma non è in pericolo di vita
È stata arrestata con l'accusa di tentato omicidio e di resistenza a pubblico ufficiale la guardia giurata che ieri sera, domenica 9 giugno, intorno alle 22.30, a Milano, ha sparato al figlio 13enne della sua convivente, ferendolo a un braccio al culmine di una lite. Il fatto è accaduto in via Marco Aurelio. Il ragazzino, che ha riportato la frattura scomposta dell'omero, è stato subito trasportato all'ospedale Niguarda. Al momento è vigile e non è in gravi condizioni. La prognosi è di 60 giorni.
La violenta lite
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, coordinati dal pm Donata Costa, Angelo Di Matteo, 45 anni, ubriaco, era rientrato nell'appartamento di via Marco Aurelio, lasciando la compagna in un locale gestito da egiziani a comprare delle pizze. Già nel locale l'uomo aveva alzato la voce con lei, insultandola e litigando con i titolari perché pretendeva uno sconto. Il 13enne sarebbe andato a casa assieme a un amico 16enne, dopo essere stato avvertito dalla madre che Di Matteo era ubriaco. "Adesso vado io a casa e gli dico di smetterla", avrebbe assicurato il 13enne al telefono. Entrato nell'abitazione, il ragazzino ha trovato il vigilantes intento a rovesciare mobili e a spaccare suppellettili. Quando l'uomo gli ha chiesto dove fosse la madre, al suo silenzio, come testimoniato dall'amico 16enne, Di Matteo ha tirato fuori la pistola di servizio e gliel'ha puntata contro. Il minorenne a questo punto sarebbe andato verso la guardia giurata per disarmarla, ma durante la colluttazione è partito il colpo. A dare l'allarme sono stati alcuni vicini di casa, che hanno udito lo sparo.
L'arresto
Dopo il ferimento, il ragazzino è fuggito, seguito dalla mamma e dal compagno. Per strada i carabinieri hanno trovato i tre e arrestato la guardia giurata. Prima di venire ammanettato, l'uomo ha puntato la pistola verso i militari, poi si è seduto e ha posato l'arma. La guardia giurata è stata portata nella caserma di via Vincenzo Monti, dove ha cercato di addossare le responsabilità di quanto accaduto al 13enne: "È stato lui, mi è venuto addosso". La convivente e mamma del ragazzo ferito, una albanese di 51 anni, rimasta vedova qualche anno fa, ha sporto denuncia per minacce contro il compagno, con cui convive da un anno, spiegando di essersi accorta, fin dall'inizio "che spesso - è scritto negli atti - anche di nascosto faceva abuso di alcol". Il pm Donata Costa, titolare delle indagini, a breve inoltrerà al Gip la richiesta di convalida dell'arresto con la contestuale misura cautelare in carcere per tentato omicidio e resistenza.