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Uniti nella vita, ma separati al cimitero: l'appello del figlio

Lombardia
Nella foto, la famiglia Lanzafame

Il nuovo regolamento impedisce il ricongiungimento delle salme, il figlio: “Si possono inumare gli animali domestici a fianco dei padroni, ma non si permette a marito e moglie di riposare insieme"

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Uniti per sessant'anni nella vita, ma separati dal Comune dopo il decesso. È quanto accaduto a una coppia di anziani milanesi, morti a soli cinque mesi di distanza l'uno dall'altro. I loro familiari, già provati per l 'improvvisa scomparsa dei loro cari, si sono visti negare la richiesta di ricongiungimento delle salme nello stesso cimitero.

La risposta del Comune

Il Comune di Milano, nella mail di riposta alla famiglia, scrive che "il provvedimento di limitazione dei servizi cimiteriali di Baggio, che peraltro è stato ripreso la scorsa settimana su alcune delle testate giornalistiche più diffuse a Milano, di fatto introduce un bacino urbano servito dal cimitero. Le dimensioni del bacino, quindi della popolazione servita, sono state oggettivamente definite in relazione alla esigua disponibilità di spazi per l'inumazione e la tumulazione attualmente presenti nel cimitero".

Le parole del figlio

"Sono atterrito dalla mancanza di umanità di fronte a un cittadino che ha perso entrambi i genitori a distanza di cinque mesi - dice Massimiliano Lanzafame, figlio della coppia - anche perché di solito il ricongiungimento è una prassi. Saperli insieme dopo un'intera vita sarebbe stato l'unico conforto. Davvero non capiamo come in una regione che ora prevede anche la possibilità di poter inumare gli animali domestici a fianco dei padroni, non si permette a marito e moglie di riposare insieme".