Presunta truffa su fondi per l’infanzia: assolta ex assessore di Milano Mariolina Moioli
LombardiaAssolta con formula piena l'ex assessore di Milano alla Famiglia Mariolina Moioli, imputata in un processo per una presunta truffa nella gestione dei fondi destinati all'infanzia
E' stata assolta con formula piena l'ex assessore di Milano alla Famiglia Mariolina Moioli, che era imputata, assieme ad altre sette persone tra cui Patrizio Mercadante, l'allora dirigente del settore Famiglia, in un processo per una presunta truffa nella gestione dei fondi destinati all'infanzia. L'inchiesta è nata nel 2012 e il processo è durato 4 anni.
Le parole dell'ex assessore
"Sono contenta - ha detto in lacrime Moioli dopo la lettura della sentenza -, la verità è venuta fuori. Ho sofferto tanto, mi hanno rubato anni della mia vita e ho dovuto lasciare la politica, ma ho sempre creduto nella giustizia". I giudici della decima sezione penale hanno assolto l'ex assessore "per non aver commesso il fatto" e "perché il fatto non sussiste" da tutti i capi di imputazione di truffa e peculato. Assieme a Moioli, i giudici hanno assolto anche altri 5 imputati.
Le condanne
Condannati invece Patrizio Mercadante, a 4 anni di reclusione, e un altro imputato, a 2 anni e 3 mesi. Sono stati riconosciuti risarcimenti al Comune di Milano per danni patrimoniali e non patrimoniali per alcune decine di migliaia di euro per le posizioni dei soli due condannati. Confiscati in totale 28.500 euro.
L'accusa
Il procuratore aggiunto di Milano, Tiziana Siciliano, aveva chiesto 6 anni di carcere per Moioli, ex assessore comunale della giunta Moratti che si dimise quando scoppiò l'inchiesta. Quest'ultima riguardava presunti illeciti nell'utilizzo dei fondi destinati alla tutela dell'infanzia e dell'adolescenza o alla ristrutturazione di centri di ricreazione e appartamenti per gli anziani. Per una serie di progetti "inesistenti", secondo la Procura, sarebbero usciti dalle casse comunali, tra il 2010 e il 2012, circa un milione e mezzo di euro, usati per "finalità private", tra cui spese per la campagna elettorale dell'ex assessore Moioli ma anche dell'allora sindaco Moratti, mai indagata nell'inchiesta. L'ipotesi accusatoria, però, è stata smentita dalla sentenza dei giudici.