Milano, sciopero Atm: mezzi fermi nella mattina di lunedì 21 gennaio

Lombardia
Foto di archivio (Fotogramma)
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Lo sciopero, previsto dalle 8:45 alle 12:45, è stato indetto per protestare contro le proposte europee di nuove norme sui tempi di guida e di riposo del personale dei trasporti 

È stato proclamato uno sciopero per lunedì 21 gennaio, a Milano. I mezzi urbani resteranno fermi per quattro ore, dalle 8.45 alle 12.45. Le sigle sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Faisa-Cisal e Fast Consal hanno proclamato uno sciopero generale nazionale per protestare contro "le proposte europee di nuove norme sui tempi di guida e di riposo per il personale dei servizi di trasporto passeggeri a lunga percorrenza". Le articolazioni territoriali dei sindacati, in adesione allo sciopero, hanno indicato le modalità che variano da città a città. "A Milano - spiega in una nota Atm - l'agitazione del personale viaggiante e di esercizio sia di superficie sia della metropolitana è prevista dalle 8.45 alle 12.45".

La Cub non aderisce allo sciopero

La Cub Trasporti non intende scioperare con Cgil, Cisl Uil, Faisa e Ugl, definiti come "sindacati ipocriti", che hanno indetto una mobilitazione per il 21 gennaio contro la liberalizzazione dei servizi di lunga percorrenza. "Che i sindacati concertativi siano finalmente contrari a qualsivoglia liberalizzazione ci lascia positivamente esterrefatti - si legge in una nota - ma anche increduli". Secondo la Cub "questi ipocriti si dicono contro la liberalizzazione dei trasporti a lunga percorrenza, ma sono a favore della liberalizzazione del trasporto pubblico locale e alle gare di Atm. Ancora echeggiano - sostiene la Cub - le parole del segretario regionale della Fit-Cisl della Lombardia, pronto a indire uno sciopero nel caso in cui Atm non fosse messa a gara". La Cub chiede agli altri sindacati di "portare avanti una battaglia senza sotterfugi, contraddizioni né ipocrisie per l'aumento della sicurezza sul lavoro, la riduzione dell'orario, l'aumento reale del salario e contro ogni politica di precarizzazione, privatizzazione, liberalizzazione e di messa a gara dei servizi di trasporto, Tpl compreso".

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