Milano, accoltellato nel 'boschetto' di Rogoredo: convalidato fermo

Lombardia
Foto di archivio (Agenzia Fotogramma)

Resta in carcere il 24enne accusato di aver accoltellato alla gola un 22enne nel 'boschetto della droga' di Rogoredo. La versione del giovane è al vaglio del Gip 

Resta in carcere il 24enne italiano fermato ieri, mercoledì 9 gennaio, per il tentato omicidio di un 22enne marocchino, colpito con una coltellata alla gola nel cosiddetto 'boschetto della droga' di Rogoredo, alla periferia sud di Milano. Una volante della polizia aveva notato il marocchino, con un taglio sul lato destro del collo, in via Sant'Arialdo, a pochi passi dall'ingresso del 'boschetto'. L'operazione al Policlinico gli ha salvato la vita, anche se il 22enne è ancora ricoverato. 

La versione del 24enne

Gli agenti del commissariato Mecenate e i colleghi della squadra mobile hanno individuato il 24enne ieri pomeriggio nella zona di piazzale Corvetto, grazie alle descrizioni fornite da un amico del ferito. Dopo l'interrogatorio nel carcere di San Vittore, il Gip Guido Salvini ha convalidato il fermo, e ha disposto la misura cautelare. Il ragazzo, che si è detto "molto dispiaciuto", ha sostanzialmente ammesso il fatto, raccontando di essersi recato la mattina dell'8 gennaio nel 'boschetto della droga' solo per acquistare hashish. All'ingresso dell'area il 24enne sarebbe stato avvicinato da quattro uomini nordafricani, 'sentinelle' della zona. Il giovane avrebbe dunque raccolto da terra un oggetto appuntito con l'unico scopo di difendersi.

Gip: "Forse scambiato per poliziotto"

La versione del 24enne, secondo il giudice, "non appare allo stato idonea a far venir meno la prospettazione dell'accusa". Secondo una prima ricostruzione delle indagini, infatti, l'aggressore sarebbe in realtà un pusher. Per il Gip, tuttavia, al momento non si può nemmeno escludere, quale "ipotesi alternativa alla ricostruzione dell'accusa", che il 24enne "sia stato inizialmente aggredito in quanto scambiato per un poliziotto in borghese che cercava di entrare nella zona sorvegliata dalle 'sentinelle' che presidiano la zona".  

Le motivazioni 

Il giudice ha ritenuto necessaria la misura cautelare in carcere per il 24enne per "la considerevole gravità" del fatto e per evitare di condizionare le indagini ancora in corso, visto che è necessario ancora "chiarire le esatte ragioni e la dinamica dell'episodio". Il giovane ha "alcuni precedenti penali, anche se non particolarmente gravi e non recenti, per furto e favoreggiamento e di conseguenza almeno in questa fase non è possibile formulare una prognosi positiva in merito alla non commissione in futuro di analoghi reati".

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