Carofiglio a Sky TG24: “La gentilezza è il più potente strumento per affrontare conflitti”

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Filippo Maria Battaglia

CONSIGLI DI LETTURA Lo scrittore torna in libreria con un manuale di istruzioni per l'uso delle parole. E durante la rubrica Instagram dice: "La gentilezza può essere intesa anche come una virtù marziale che implica non ragionare in chiave di distruzione dell'avversario ma provare a ricercare un punto di cooperazione"

Partiamo dalla premessa: "Il conflitto è una parte inevitabile delle nostre vite, individuali e collettive. Non possiamo scegliere se frequentarlo o meno: è lui che decide di frequentare noi quotidianamente. Allora, uno può cercare di rimuoverlo, e in questo modo condannarsi a un'esistenza piena di frustrazione; può decidere di affrontarlo in modo grossolano e aggressivo, come troppo spesso accade. Oppure, può scegliere anche un'altra opzione: la gentilezza". 

E' da qui che prende le mosse Gianrico Carofiglio per raccontare a Sky TG24 il suo ultimo libro, intitolato appunto "Della gentilezza e del coraggio" (Feltrinelli, pp. 120, euro 14).

"La gentilezza come una virtù marziale"

Attenzione, però, spiega durante la rubrica dei "Consigli di lettura" (qui le tutte le puntate): "In questo caso, gentilezza non significa affatto garbo e cortesia. E' un concetto molto più intenso e coincide con il più potente strumento per affrontare il conflitto, accettandolo, riconducendolo a regole e rendendolo così un mezzo di possibile progresso e non un evento di distruzione”.

"In tal senso - aggiunge Carofiglio - la gentilezza va intesa come una virtù marziale  e dunque come una tecnica di combattimento che implica non ragionare in chiave di distruzione dell'avversario ma, al contrario, provare a ricercare un punto di cooperazione, o comunque di un dialogo civile, ferma restando la differenza dei punti di vista".

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