Alicia Giménez-Bartlett: “Non si può raccontare tutto. Serve affidarsi anche al lettore”

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Filippo Maria Battaglia

La scrittrice torna in libreria con l'autobiografia del suo più noto personaggio, Petra Delicado. E durante "Incipit", la rubrica di libri di Sky TG24 racconta:  "Un romanzo può dirsi finito solo quando è stato interpretato da chi lo legge"

"Di tanto in tanto una vecchia amica deve raccontare come è stata la sua vita, la sua famiglia, i suoi amori". Alicia Giménez-Bartlett spiega così, a Sky TG24, come è nato il suo ultimo romanzo, ed è forse pleonastico sottolineare che la vecchia amica in questione si chiami Petra Delicado, che di professione faccia l'ispettrice di polizia e che sia la protagonista di dodici dei suoi romanzi. Tredici, a dire il vero, considerando quest'ultimo, l'autobiografia pubblicata da Sellerio in cui quel personaggio immaginario si racconta (Autobiografia di Petra Delicado, traduzione di Maria Nicola, pp. 464, euro 15). 

È anche grazie a Petra che Giménez-Bartlett è stata tradotta in quindici paesi, scalando le classifiche dei libri più venduti in almeno quattro di questi (Francia, Germania, Stati Uniti e, appunto, Italia). Perciò sembra quasi inevitabile chiederle che rapporto abbia con il suo personaggio, e se nutra in qualche modo paura per la serialità: "Certo che ho paura - dice durante "Incipit", la nostra rubrica di libri - ed è  una paura spaventosa e tremenda;  fortunatamente, però, non scrivo solo romanzi con Petra. Così, di tanto in tanto, posso fuggire dal suo mondo. Con Petra siamo amiche, ma ogni tanto ci lasciamo: questo è importantissimo, come nel matrimonio".

"Bisogna ricordarsi che il lettore ha intelligenza e capacità di analisi"

 

Nell'autobiografia Petra ricorda come non le piaccia “l’intimità che si compiace di se stessa, che esige confidenze e promesse di fedeltà”, spiegando di “preferire che tutto rimanga sottinteso”. E la sua autrice, Giménez-Bartlett, chiosa che anche nella narrazione di una storia è così: "Non si può raccontare tutto - dice - bisogna ricordarsi che il lettore ha intelligenza e capacità di analisi", prima di aggiungere di essere "da sempre convinta che un romanzo finisca solo quando è stato letto e interpretato dal lettore".

"Il mio rapporto con il passato? Non ci penso spesso"

Intanto, la sua protagonista, Petra appunto, è sbarcata in tv con una produzione di quattro storie firmate da Sky Original e interpretata da Paola Cortellesi, e Giménez-Bartlett non ne nasconde l'apprezzamento: "Appena l’ho vista sullo schermo mi è piaciuta moltissimo. Sapevo che Paola in Italia era quasi una leggenda ma quando l’ho conosciuta personalmente ho scoperto una donna magnifica, intelligente: non è una Barbie, è specialissima e potrebbe davvero essere il mio ispettore nella realtà".

Un quarto di secolo fa, Petra debuttava in libreria con "Riti di morte", e questa  autobiografia immaginaria è anche un modo per fare i conti con gli anni che passano: "Ho un rapporto lontano col passato, non ci penso spesso - racconta Giménez-Bartlett - Il passato è passato, il presente è più importante. Quanto al futuro, vediamo  -  e sorride - non è il momento di fare troppi progetti".

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