Vinitaly, dal 2 al 5 aprile Verona torna ad essere capitale del vino

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Tonia Cartolano

Tonia Cartolano

Dal 2 al 5 aprile Verona torna ad essere la capitale del vino, tra business e arte

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Pronti, partenza, cin. 

Iniziamo dai numeri prima di bere. Un quartiere fieristico di oltre 100mila mq, diciassette padiglioni pronti a diventare il più grande centro b2b internazionale del vino italiano e non solo, con più di 4mila aziende in rappresentanza di tutto il made in Italy enologico e da oltre 30 nazioni.

Il vino italiano è uno dei settori più strategici dell’export tricolore. In Asia innanzitutto. 

 

L'Asia, un target emergente

"L’ascolto delle imprese italiane è stato fondamentale per il varo del Vinitaly" secondo l’amministratore delegato della Spa fieristica. "Non è un caso, se i Paesi protagonisti nel Roadshow sono nella top 10 degli obiettivi di mercato dei nostri espositori. Così come la scelta di presidiare sempre di più l’Asia: Cina, Giappone, Sud Corea ma anche Singapore, Hong Kong, Vietnam e altri sommano infatti il 20% dei prossimi target internazionali delle imprese italiane del vino. Un’area emergente che con la Cina segnerà il grande ritorno a Verona, grazie a una selezione di oltre 100 top Buyer del Dragone".

Vino e arte

Business, certamente, ma anche comunicazione e arte. Vinitaly, infatti, è un mega spot al vino italiano con quasi 4miliardi di audience generata sui media in Italia e all’estero nella settimana clou della manifestazione. 

Sempre di più ormai il buon vino è anche oltre il bicchiere. E sempre di più le grandi cantine si fanno mecenati per promuovere i linguaggi del futuro e attraverso l'arte offrire esperienze che parlino di creatività, condivisione, bellezza, valori che vino e arte hanno in comune.

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L'installazione Luna Somnium

L'installazione Luna Somnium

Ed ecco che al Vinitaly anche prima del tramonto spunterà la luna. È Luna Somnium, firmata Fuse*, una installazione site specific commissionata Pasqua Vini, una delle case vinicole veronesi più sensibili ai linguaggi diversi che incontrano il vino. Lo fa dando la possibilità ad interpreti contemporanei capaci di tradurre in immagini ed esperienze artistiche lo spirito audace, la spinta all’innovazione e il desiderio di inclusività e curiosità che caratterizza la visione dell’azienda e il mondo del vino.

"Vogliamo cercare di comunicare rompendo un po' le regole per raggiungere un'audience più giovane, ovvero i consumatori e bevitori dei prossimi trent'anni", dice Riccardo Pasqua, Amministratore Delegato di Pasqua Spa.

Consumatori che sono sempre più curiosi e sempre più attenti. Lo dimostra la ricerca internazionale che la stessa casa vinicola ha commissionato a Toluna sul rapporto di Millenial e Gen Z col vino, che racconta come siano apprezzati i progetti di mecenatismo dei brand verso il mondo dell’arte, che consentano agli artisti di esprimersi in maniera libera e ai committenti di raggiungere pubblici in tutto il mondo.

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