Cremisi: "La lingua è il vero surrogato di chi non ha patria"

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Filippo Maria Battaglia

Foto di Lara Vianello

A sei anni dalla prima edizione, Adelphi riporta in libreria  "La Triomphante", con protagonista una donna che nasce ad Alessandria d’Egitto e cresce in una coacervo di culture. L'intervista alla sua autrice durante "Incipit", la rubrica di libri di Sky TG24

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Direttrice editoriale della Maison Gallimard per poco meno di vent’anni, poi a capo per un decennio delle edizioni Flammarion, dal 2021 Teresa Cremisi è presidente di Adelphi e proprio con Adelphi ha pubblicato il suo unico romanzo, "La Triomphante", che a sei anni di distanza dalla prima uscita è tornato in libreria in una nuova edizione (trad. di Lorenza Di Lella e Francesca Scala, pp. 185, euro 12). Racconta la storia di una donna che nasce ad Alessandria d’Egitto, come lei, e che come lei cresce in una coacervo di lingue e di culture, ma che a un certo punto sceglie la lingua francese perché - dice - è quella la lingua materna.

"Per chi non ha patria la lingua è un surrogato della vera patria", racconta Cremisi, che in questa intervista parla anche di leadership, a partire da ciò che scrive nel romanzo e cioè che “un capo è la versione edulcorata di un tiranno”. Prima di aggiungere: “Il mio non vuole essere un giudizio morale: è così e basta, è parte integrante del ruolo, e conosco ben poche eccezioni a questa regola”.

 

"Il confronto è importantissimo, senza confronto non c'è effervescenza e senza effervescenza non c'è novità - osserva durante 'Incipit', la rubrica di libri di Sky TG24 - Il problema è che prima o poi bisogna scegliere se si fa o non si fa qualcosa. E a quel punto spetta al capo, al tiranno appunto, che naturalmente ci metterà spero i modi migliori per far passare la sua decisione". Poi traccia un parallelo tra Francia e Italia: "Quando arrivai a Parigi fui estremamente colpita dall'aggressività verbale delle riunioni, cosa che non mi accadeva affatto in Italia, dove le cose erano più felpate, più retoriche, più nascoste, anche se non per questo meno feroci".

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