The Nice House on the Lake, il fumetto horror di James Tynion

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Gabriele Lippi

05 bis

L'autore di Detective Comics e The Department of Truth gioca con gli stilemi e gli archetipi di genere per ribaltarli e costruire un racconto claustrofobico in cui il pericolo sta all'esterno

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Dieci persone, una splendida casa immersa nel verde e, fuori, l’apocalisse. The Nice House on the Lake. La bella casetta sul lago è la nuova serie a fumetti di James Tynion IV, pubblicata da DC Black Label e portata in Italia da Panini Comics (192 pagine, 22 euro). Una serie horror che ancora una volta mette in mostra il grande talento narrativo di un autore in rapidissima ascesa e che viene impreziosita dai bellissimi disegni di Alvaro Martinez Bueno magistralmente colorati da una vera fuoriclasse del settore, Jordie Bellaire.

Archetipi di genere ribaltati

 

Dopo il lavoro su Batman al fianco di Scott Snyder, la serie Something is Killing the Children e The Department of Truth, Tynion si misura con un horror che ancora una volta mostra elementi di straordinaria originalità e colpi di genio. Gli elementi classici del genere vengono presi e ribaltati, per costruire una narrazione intrigante e ricca di mistero.

La casa non è un capanno abbandonato e fatiscente ma una villa con una libreria immensa, una sala cinema, una piscina e ogni sorta di comfort, e le persone al suo interno sono le uniche destinate a salvarsi mentre fuori il mondo brucia (letteralmente). Se i grandi classici del genere, a partire dalla trilogia de La Casa di Sam Raimi, regalano allo spettatore una lunga serie di massacri sanguinosi, in The Nice House on the Lake nessuno degli ospiti può morire, nemmeno volendolo.

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Un cast corale ed eterogeneo

Interessante è anche il modo in cui Tynion costruisce il suo cast di protagonisti: un gruppo di Millennial che non è mai stato realmente coeso, di persone che si sono sfiorate in vari momenti delle loro vite, con al centro il perno a cui ruota tutto, Walter, il collante di tutti, l’organizzatore della reunion, un uomo buono e pieno d’affetto per i suoi amici. Walter, però, non è quel che sembra, e già la prima sera rivela la sua vera identità: non è umano, forse è un alieno, sicuramente è l’emissario di una razza iper intelligente che gli ha dato il compito di selezionare un gruppo rispetto di esseri umani da salvare e studiare mentre il resto del mondo veniva distrutto. Nei suoi anni da infiltrato, però, Walter comincia a provare sentimenti decisamente umani, che sembrano complicare la sua scelta.

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Una narrazione che scorre su tre piani temporali

Il ritmo della serie è incalzante e nei primi sei capitoli Tynion getta le basi per ciò che verrà. Con continui flashback tratteggia uno a uno le storie e le personalità dei personaggi, mentre sulla linea del presente la convivenza in un gruppo tanto eterogeneo e in un contesto paradossalmente claustrofobico si fa sempre più complicata. Piccole scene ambientate nel futuro mostrano poi uno scenario post apocalittico che pare aver raggiunto anche la bella casetta sul lago e i suoi protagonisti, anche se il percorso per comprendere come ci si sia arrivati è sicuramente ancora lungo.

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Cosa aspettarsi dal seguito

Come già mostrato nelle sue opere precedenti, Tynion si conferma un narratore capace di giocare con gli archetipi della narrativa di genere con i simbolismi, di costruire trame intriganti e intrecci complessi. Nei prossimi volumi è auspicabile uno sguardo ancora più profondo dentro i personaggi, una caratterizzazione che si faccia sempre più delineata, ma i presupposti per essere di fronte a un’altra ottima serie ci sono tutti. In buona parte anche grazie al lavoro di Martinez Bueno, che usa magistralmente il suo talento per creare, con un tratto realistico ma del tutto definito, una sensazione di costante angoscia, perfettamente incarnata dalla rappresentazione del personaggio di Walter, tanto enigmatico nella sua versione umana di cui non si vedono mai gli occhi quanto orrorifico nelle sue vere sembianze di “vortice di carne”.

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