Autotrasporto: in 10 anni perso quasi il 40% merci su strada

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Il volume ‘100 numeri per capire l’autotrasporto’, prodotto da ‘Uomini e Trasporti’ e presentato al Mit, scatta la fotografia di un settore in veloce mutamento: aumentano le società di capitali, i consorzi e le coop, boom dei contratti di rete (+461%)

In 10 anni l’Italia ha perso quasi il 40% delle merci trasportate su strada, passando dall’1,5 miliardi di tonnellate del 2008 ai 920 milioni del 2018. Tuttavia una leggera inversione di tendenza si nota proprio nel 2018 quando, per la prima volta nel periodo esaminato, i traffici su gomma sono cresciuti del 4% rispetto al 2017 (855,4 milioni di tonnellate). E’ quanto emerge dal volume ‘100 numeri per capire l’autotrasporto’, prodotto da ‘Uomini e Trasporti’ e presentato al Mit. "Una debolissima ripresa che potrebbe svanire già nel 2019 -sottolinea Daniele di Ubaldo, direttore di ‘Uomini e Trasporti’- infatti, secondo la nota congiunturale di Confetra, si assisterebbe a un rallentamento della crescita e in certi casi a una nuova inversione di tendenza. L’instabilità del ciclo economico, dovuto alle tensioni commerciali a livello internazionale, il rallentamento dell’attività economica della Cina e, in Europa, della Germania, ma soprattutto il calo dello 0,8% della produzione industriale in Italia sta impattando sull’andamento dell’autotrasporto, cresciuto nei primi sei mesi del 2019, in termini di traffico autostradale pesante, del 2,3% in ambito nazionale, ma in frenata dello 0,6% nel traffico internazionale a pieno carico".

Italia sesto mercato in Ue

In questi anni l’autotrasporto in Italia ha perso quota in Europa: oggi si attesta come il sesto mercato per quantità di merci trasportate dopo Germania, Francia, Spagna, Gran Bretagna e Polonia, perdendo una posizione rispetto al quinto posto del 2008.  Aumentano le società di capitali, i consorzi e le cooperative, esplodono i contratti di rete (+461%), cresce il fatturato globale pur in presenza di un ridimensionamento del numero totale delle aziende. L’istantanea dell’autotrasporto italiano riproduce un settore in consolidamento: negli ultimi 5 anni (dal 2014 al 2019), secondo le rilevazioni di Unioncamere, 10 mila aziende di trasporto merci su strada hanno chiuso i battenti. "Chi è rimasto sul mercato, invece, ha allenato i muscoli -spiega ancora di Ubaldo- cercando nuove forme collaborative in grado di soddisfare le mutate esigenze del mercato e una domanda in grande evoluzione dovuta a scenari distruptive, come l’exploit dell’e-commerce per la logistica urbana, l’ingresso nella logistica di un colosso come Amazon, la digitalizzazione delle filiere, l’esigenza di abbassare l’impronta ambientale e la riorganizzazione delle supply chain in molti settori del trasporto internazionale".  

Fatturato in crescita

Secondo la stima dell’Osservatorio Contract Logistic del Politecnico di Milano anche nel 2019 il fatturato del settore sarà in crescita. Si attesta a 84,5 miliardi di euro, di cui circa il 50% è imputabile all’autotrasporto e la quota più elevata, circa il 32%, è riconducibile alle società di capitali. Sono infatti proprio queste che stanno segnando le performance più interessanti: in questi cinque anni sono aumentate del 24,7%, vale a dire 4.583 aziende in più. Un trend assimilabile si nota anche per le forme consortili e cooperative che crescono del 7,5% con 395 realtà in più. "L’unione, sotto diverse forme, è stata la risposta del settore ad una domanda che, in questi anni, ha cambiato e sta ancora cambiando i parametri di selezione -sottolinea Claudio Villa, presidente di Federtrasporti-: comincia a prevalere la specializzazione per filiere o legata a servizi esclusivi e aggiuntivi, vengono richieste maggiore flessibilità, tempi di consegna più rapidi, capillarità, tracciabilità e sostenibilità. Insomma, un’offerta strutturata che difficilmente può essere il lavoro di una piccola realtà".

Stress fa aumentare infortuni

I ritmi pressanti e lo stress finiscono per lasciare segni sulla salute degli autotrasportatori. Negli ultimi 4 anni (2014-2018) gli infortuni nel settore sono aumentati del 5,8%; dato in controtendenza rispetto all'intero comparto dei trasporti terrestri dove, al contrario, diminuiscono del 3,8%. E' evidente, quindi, che nel segmento merci esiste un problema che non si manifesta in quello del trasporto persone.  Anche le morti sul lavoro registrano un tragico trend: +27,2%. Per la precisione si è passati dalle 77 del 2014 alle 98 del 2018, corrispondenti all'86,7% delle morti dell'intero settore dei trasporti terrestri. Nei magazzini, almeno in termini tendenziali, la situazione è anche peggiore: negli ultimi quattro anni i decessi sono aumentati del 60%, passando dai 20 del 2014 ai 32 del 2018. 

 

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