Saldi, Confcommercio: oltre 5 miliardi saranno spesi da 15 mln famiglie

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Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, invita ad "acquisti consapevoli dal punto di vista non solo socio-economico, ma anche etico-ambientale"

Interesseranno oltre 15 milioni di famiglie e muoveranno un giro di affari complessivo da 5,1 miliardi di euro, con una spesa media a famiglia di 324 euro, circa 140 euro pro capite: sono questi, secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio, i numeri attesi dai saldi invernali che partono oggi in Basilicata, Sicilia e in Valle d’Aosta e dal 4 gennaio in tutte le altre regioni. Saldi questi che avverranno all'insegna della sostenibilità, come spiega Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, per "acquisti consapevoli dal punto di vista non solo socio-economico, ma anche etico-ambientale", dice ancora apprezzando per questo "l’introduzione della web digital tax per i colossi del web che vendono in Italia auspicandone una regolamentazione comune da parte della Ue". 

Borghi, “comprate nei negozi di prossimità”

La sostenibilità infatti è la strada per cercare di vincere la sfida con e le vendite on line: "Comprare nei negozi di prossimità, quelli che animano le nostre vie, i nostri centri, le nostre città, significa infatti scegliere colori e tendenze dei prodotti di moda, toccare con mano la qualità, provare e trovare le taglie e le misure giuste, il tutto comodamente ‘sotto casa’, a prezzi molto competitivi e senza ansie di attese di un corriere o di dover ricorrere a fastidiose procedure di reso. Senza contare che gran parte dei prodotti acquistati online arrivano a destinazione, in strade e città sempre più intasate ed inquinate, con pacchi ed imballaggi che dovranno essere smaltiti", prosegue Borghi che però sollecita un passo ulteriore a sostengo della rete di negozi che non si fermi alla sia pur importante Web tax. "Serve qualcosa in più a partire dall’attenzione al grido di allarme delle attività che lavorano sulle nostre strade, mantenendole vive con più luce, decoro, sicurezza e relazioni. Comprare nei negozi è certamente più sostenibile dal punto di vista ambientale e decisamente molto più stimolante dal punto di vista relazionale”, conclude. 

Le regole per acquistare bene

Confcommercio ricorda alcuni principi base per un corretto acquisto di articoli in saldo. 

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. E nel pentalogo anche: 2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. 3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante. 4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso. 5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale. 

 

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