Parco Maiella: presidente a Pratesi, qui no rischio cemento

Abruzzo

Zazzara,per Parchi Abruzzo nuova vitalità da approccio integrato

(ANSA) - PESCARA, 11 MAR - "In merito alle preoccupazioni espresse da Fulco Pratesi su un presunto disegno di cementificazione dei Parchi abruzzesi mi sento di affermare che, al contrario, in questo periodo i Parchi stanno benissimo e vivono una nuova vitalità. Sicuramente incidono su questo fermento le politiche avviate con il New Green Deal dall'Europa e le coerenti scelte degli ultimi governi italiani, soprattutto durante la reggenza del ministro Sergio Costa. Ne sono testimonianza l'istituzione delle cosiddette Zone Economiche Ambientali (ZEA) sul finire del 2019 e gli atti conseguenti, che hanno attribuito nuovi ruoli ai Parchi Nazionali e hanno finalmente avviato un serio dibattito sul senso stesso delle aree protette e sulla loro possibilità di divenire laboratori della sostenibilità". Lo afferma il presidente del Parco Nazionale della Maiella Lucio Zazzara, replicando a Fulco Pratesi che sul Corriere della Sera ha parlato di Parchi abruzzesi "minacciati da una colata di cemento".
    "Come non meno importanti - prosegue Zazzara - sono state le aperture della Regione Abruzzo, con provvedimenti mirati al sostegno delle aree svantaggiate e con l'apertura di un dialogo continuo con i Parchi stessi. Hanno affrontato in qualche modo il tema delle aree interne con un approccio finalmente integrato, che vede unite le missioni della tutela del patrimonio naturalistico e della valorizzazione delle risorse esistenti in questi territori. Questa è una questione cruciale in quanto si comincia a costruire una corretta interpretazione dei dettati della legge quadro, soprattutto quelli che riguardano la conciliazione tra le politiche di sviluppo e quelle della tutela naturalistica. Il Parco Nazionale della Maiella rappresenta, tra gli altri, in maniera più evidente la necessità di adottare una visione più complessa dei temi. Il territorio del Parco comprende ben 39 Comuni e un numero ancora maggiore di nuclei storici; è stato sempre teatro di uno stretto rapporto tra la presenza umana e le diverse risorse offerte dalla montagna: un grande insediamento che vede fortemente integrati le aree urbanizzate, con le tracce delle presenze del passato, con una miriade di complessi monumentali, con una natura geologica davvero speciale (vedi la candidatura a Geoparco UNESCO), con una natura in continua evoluzione. Una natura esuberante e bellissima con paesaggi mozzafiato che, tuttavia, è il risultato del millenario dialogo con l'uomo ed è notevolmente mutata nel corso del tempo. La montagna è stata per millenni coltivata fino a quote altissime (2000 metri circa, disboscata e rimboschita (negli anni '40 era praticamente priva di boschi), scavata in superficie e nelle sue viscere (vedi l'intensa attività mineraria sempre svolta fino all'epoca più recente), usata per il pascolo e la transumanza, privata di fauna prima e ripopolata poi, vissuta come terra dello spirito e della meditazione per secoli, percorsa in lungo e in largo tra un borgo e l'altro, tra un eremo e l'altro".
    Il Parco Nazionale della Maiella, "costituito solo nel 1995, si è trovato a gestire questa enorme complessità e lo ha sempre fatto con la massima attenzione verso i processi di trasformazione realmente sostenibili. Oggi vive una stagione di ottimi rapporti e di collaborazione con le comunità locali, mentre cura e protegge in ogni modo possibile la sua natura, come testimonia l'importante biodiversità vegetale e i grandi numeri della fauna protetta. Il Parco - prosegue Zazzara - lavora altresì per il miglioramento di tutte le dotazioni che servono il territorio senza mai dimenticare la propria missione primaria della tutela; valga per tutti il caso del progetto di rinnovo del complesso di Passolanciano-Maielletta in cui ha dialogato con la Regione Abruzzo ottenendo sostanziali miglioramenti: la riduzione di tutti gli impatti paesaggistici, la bonifica totale delle acque reflue, la sostanziale limitazione del traffico privato in quota mediante un sistema di scambio alla base con l'adozione di trasporto collettivo con mezzi elettrici".
    "Oggi si esprime soddisfazione per la nascita del ministero della Transizione Ecologica che, con le nuove competenze, segna l'avvio di una nuova fase nell'approccio alle tematiche ambientali e, soprattutto, alla necessità di creare connessioni fra i vari livelli, quali i mutamenti climatici, la difesa della natura, l'economia sostenibile. Si auspica anche che, nei nuovi assetti del dicastero - conclude il presidente del Parco della Maiella - i temi della tutela della biodiversità e il ruolo delle aree protette come modelli di sviluppo sostenibile possano essere parte essenziale dell'azione di governo; così come delineato nella Strategia Europea per la Biodiversità per il 2030 che considera tali settori come cardini fondamentali del Green New Deal e del Next Generation Europa". (ANSA).
   

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