Aurum e Pelino tra protagonisti 'Guida al turismo industriale'

Abruzzo

Ibello racconta un'Italia diversa dall'immagine comune

(ANSA) - PESCARA, 03 DIC - Le fabbriche Aurum e Pelino sono tra i protagonisti della "Guida al turismo industriale" (Morellini Editore) di Jacopo Ibello: un libro che vuole portare il lettore alla scoperta di città, siti, musei e fondazioni riconducibili alla civiltà industriale del nostro Paese, per sperimentare un'Italia diversa dall'immagine che comunemente ne abbiamo.
    Dalla Val d'Aosta fino alla Sardegna, sono quasi 300 le schede raccolte in questa guida suddivisa per regioni e aree geografiche che oltre a tracciare un nuovo profilo del made in Italy, vuole disegnare parallelamente la storia socio-economica della Penisola a partire dalle sue industrie e manifatture. Un viaggio appassionante che evidenzia lo stretto legame tra le produzioni di ogni tipo e i territori e le culture di appartenenza, dal distretto dell'automobile torinese alle grandi officine marittime, passando per i villaggi operai di fine Ottocento, fino agli esempi industriali "illuminati" novecenteschi - tra i quali spicca il caso Olivetti -, e alle produzioni autoctone come il marmo toscano, la liquirizia calabrese o le saline siciliane.
    L'Abruzzo è ben rappresentato dalla città di Pescara, qui veniva prodotto l'Aurum, uno dei liquori italiani più famosi. Data la curiosa struttura della fabbrica a ferro di cavallo, voluta dall'architetto Giovanni Michelucci, il comune ha deciso di riutilizzarla come sala espositiva di arte contemporanea ed eventi. Sulmona è nota come patria del confetto, la cui produzione si dice risalga all'epoca romana ma approdò nella città abruzzese nel Medioevo.La fabbrica Pelino è considerata la prima vera fabbrica di confetti, fondata nel 1783. Nel museo che è stato allestito nella fabbrica originale accanto ai macchinari industriali, vengono celebrati gli artigiani che hanno reso grande il confetto di Sulmona.
    Negli ultimi anni, il patrimonio industriale è diventato un tema d'interesse anche per il turismo: sono nati ovunque percorsi locali e regionali, reti di musei e veri e propri sistemi di promozione del territorio. (ANSA).
   

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