"Il valore morale della cucina cura la solitudine anche a Pasquetta"
"Fate il pane, fate la pizza: è meglio che andare dallo psicologo. Se stare in cucina, magari fare esperimenti, sprecare pure qualcosa, inventare… ecco può aiutare la gente a sopravvivere. Benvenga pure, in questi giorni di solitudine, questa overdose di video mangerecci, impastatori, spiattellatori postati sui social". William Zonfa, chef stellato tra le glorie aquilane, il giorno di Pasquetta con milioni di italiani tappati in casa e a cui è vietata la gita fuori porta non ha dubbi: "Ve lo ricordate fate l'amore non fate la guerra? E' quello. Anche perché noi ristoratori saremo tra gli ultimi a riaprire e allora noi con umiltà vi diciamo: state a casa e cucinate, mangiate, e se vi serve, vi diamo tutti i consigli della terra. Curiamoci tutti con una maggiore attenzione in casa al nostro cibo. Ci ingrasseremo? E vabbè, dimagriremo dopo. Improvvisate, usate la fantasia, non è grave se una cosa non viene bene, recuperiamo tutti la funzione associativa della tavola, il valore morale del convivio. Noi ristoratori, noi che facciamo una cucina gourmet, siamo sul baratro, ma io mi sforzo di andare a letto sereno lo stesso: se qualcuno vuole le mie ricette i miei consigli, glieli do volentieri".
Prima il terremoto, poi il virus, per l'Aquila è un'altra mazzata tremenda: "E pensare che dall'anno scorso avevamo rivisto del turismo - continua il giovane stellato - io ne sento molti dire 'chissà se reggo questa seconda botta'. Ci siamo rimboccati le maniche allora, lo rifaremo anche stavolta a patto di capire una cosa: 'dopo' dovremo ripartire anche in campo agroalimentare dalla nostra prossimità. Acquistare specie all'inizio prodotti abruzzesi, ma mica per nazionalismo, per far ripartire il lavoro locale, le nostre eccellenze, a vantaggio della sostenibilità, dell'inquinamento, della diversità. Insomma, dobbiamo restare umili. Io per esempio oggi a casa mi cucino una coratella, roba dei nostri pastori".
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