Febbo, Progetto sport dichiarata fallita

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Dipendenti in presidio, tempi lunghi e incertezza sui lavori

(ANSA) - PESCARA, 24 APR - "Avevamo ben chiara la situazione quando ammonivamo che sarebbe stato arduo dirimere la controversia legata alla gestione delle Naiadi visto e considerato che vi erano delle implicazioni di carattere civile-amministrativo e soprattutto di carattere concorsuale, nel mentre ho sentito tanti 'soloni' parlare al vento dopo aver taciuto per mesi e mesi. Oggi, purtroppo, le nostre perplessità e preoccupazioni si sono trasformate in realtà, la peggiore". Questo il commento dell'Assessore Regionale alle Attività Produttive, Mauro Febbo in seguito alla decisione del Tribunale di Pescara.

"Il percorso per assicurare un futuro alle Naiadi, tracciato di concerto con le associazioni che usufruiscono dell'impianto e con le rappresentanze dei lavoratori - spiega Febbo - alla luce della decisione del Tribunale di dichiarare fallita la Progetto Sport, rimane congelato. Ora ogni nostra iniziativa, in virtù delle ultime vicissitudini giudiziarie, dev'essere vagliata dall'avvocatura, ma è certo che - conclude Mauro Febbo - lavoreremo per garantire il ripristino della fruibilità degli impianti ed assicurare la tutela occupazionale degli 80 lavoratori, diretti e indiretti, per cui la settimana prossima chiederò di incontrare la curatela per capire termini e modalità perché l'impianto torni nella disponibilità della proprietà, mi auguro in tempi brevi". 

Fuori dall'impianto i dipendenti, che non ricevono stipendi da mesi, hanno attivato un presidio di protesta per spiegare le loro problematiche: i rappresentanti sindacali si chiedono se sarà la Regione a trovare i fondi per procedere agli interventi di riparazione, che, sembrano necessitare di uno-due mesi di tempo, con il rischio di compromettere la stagione agonistica che ha il suo clou tra giugno e luglio con i campionati regionali e le qualifiche per i nazionali.

Prima che la decisione del Tribunale fosse resa nota, Febbo riteneva che il ritiro del ricorso al Tar da parte di Progetto Sport fosse l'alternativa per poter poi procedere all'affidamento del servizio di gestione per 18 mesi. La volontà di voler rinunciare al ricorso al Tar, in merito all'impugnazione del bando di gestione temporanea fino al 31 luglio 2020, che coinvolgeva solo le associazioni sportive dilettantistiche, è stata comunicata al referente legale dall'amministratore unico della Progetto Sport Gestione Impianti, Livio Di Bartolomeo; ad oggi però il ricorso non risulta ritirato.


"Abbiamo ereditato una gestione ingarbugliata che negli anni si è rivelata lacunosa - ha dichiarato l'assessore regionale alle Attività produttive Mauro Febbo in merito alla vicenda - ora siamo giunti al termine, la data di scadenza, con una carrellata di problematiche civilistiche e amministrative, fino a sfociare nella procedura concorsuale. Era possibile fruire di un project financing che, purtroppo, la precedente governance non ha saputo sfruttare al meglio".


Nei giorni scorsi era intervenuta anche l'associazione consumatori Contribuenti Abruzzo, chiedendo di fissare all'ordine del giorno della prossima Consulta Regionale Utenti e Consumatori (Cruc) della Regione Abruzzo la questione dei 130 bambini iscritti a Propaganda, tesserati con l'associazione sportiva Sportlife SSD - che è stata messa fuori dalle Naiadi lo scorso 15 aprile per una controversia contrattuale con la Progetto Sport Gestione impianti srl - che ad oggi non possono praticare nuoto nonostante le quote associative pagate per l'attività sportiva fino al prossimo 31 luglio. 
   

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