Bruce Lee, 45 anni fa moriva la leggenda delle arti marziali

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Foto: Archivio Fotogramma
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Il 20 luglio 1973 si spegneva l’attore, regista e simbolo del kung fu. Nato a San Francisco, ma con origini cinesi, la star scomparve nel sonno a causa di una reazione allergica. Fu lui a far conoscere all’occidente le tecniche di combattimento orientali

È il 20 luglio 1973 quando, ad Hong Kong prima e in tutto il mondo poi, si diffonde la notizia della morte di Bruce Lee. I medici attribuiscono il decesso ad una reazione allergica dovuta ad un'ipersensibilità verso un antidolorifico. A 45 anni dalla sua scomparsa, però, il mito di Bruce Lee continua ad essere presente: grazie al suo talento per le arti marziali e ai film di cui è stato protagonista, l’attore e regista rimane un punto di riferimento per tutti gli appassionati di kung fu e non solo.

L'infanzia a Hong Kong e la passione per le arti marziali

Quarto dei cinque figli di Lee Hoi Chuen - un attore piuttosto popolare ad Hong Kong - e Grace Ho, Bruce Lee nasce il 27 novembre 1940 nella Chinatown di San Francisco, proprio mentre il padre è in tournée. Dopo soli tre mesi dalla nascita di Bruce, la famiglia Lee si trasferisce ad Hong Kong, un desiderio - quello di tornare nel Paese asiatico - già evidente nel nome intero dato al quartogenito: Lee Jun Fan, infatti, in cinese significa "colui che torna". Grande appassionato di danza, pur praticando già le arti marziali, Bruce decide di dedicarsi totalmente alle discipline di combattimento quando inizia a frequentare il La Salle College, una scuola inglese di Hong Kong dove pare fossero frequenti risse e scontri tra alunni cinesi e britannici (Hong Kong era una colonia britannica quando Bruce Lee frequentava quel college). Bruce Lee inizia così gli allenamenti alla prestigiosa scuola di Wing Chun, guidata dal famoso maestro Yip Man. Qui, oltre alle tecniche di combattimento, il giovane entra in contatto con il taoismo e con le filosofie di Buddha, Confucio, Lao Tzu e di altri maestri.

Il trasferimento negli Usa

All’età di 18 anni Bruce Lee torna nel Paese dov’era nato, gli Stati Uniti. Dopo un breve periodo nella città natale, si trasferisce a Seattle dove lavora come cameriere in un ristorante, completa gli studi liceali all'Edison Tecnical School e ottiene la specializzazione in Filosofia alla Washington University.

Il kung fu e gli inizi nel cinema

Quando Bruce Lee arriva negli Usa, il kung fu è una disciplina quasi sconosciuta al di fuori delle comunità cinesi. Per questo motivo, il suo obiettivo diventa subito quello di diffondere l'arte marziale. Lasciata Seattle per la California nel 1964 e approfondisce il suo studio ampliando la conoscenza di altre discipline come il kali, judo, il pugilato, la lotta libera, il karate e altri stili di kung fu, ai quali affianca una enorme biblioteca fatta di volumi su ogni genere di stile e su ogni tipo di arma. Dallo sviluppo di questi studi, inventa il Jeet Kune Do, ovvero "la via per intercettare il pugno": una disciplina marziale sincretica non tradizionale, scientifico-filosofica basata sul combattimento ridotto all’essenziale. Sempre nel 1964 sposa Linda Emery e nel 1965 nasce Brandon, il suo primo figlio. In questo periodo Bruce Lee comincia a Los Angeles la carriera di attore recitando nella serie tv "The green hornet" (Il calabrone verde): la sua popolarità cresce e il kung fu diventa una vera mania, anche tra i più famosi attori del jet-set.

La consacrazione a Hollywood 

Il primo ruolo da protagonista per Bruce Lee arriva nel 1971, con il film "Il furore della Cina colpisce ancora del 1971". L’anno successivo è la volta del successo internazionale grazie a "Dalla Cina con furore". Ormai stella assoluta del cinema mondiale, l’attore cinese fonda una propria casa di produzione, la Concord Production Inc., in società con Raymond Chow della Golden Harvest. È il periodo in cui scrive, dirige e interpreta "L'urlo di Chen terrorizza anche l'Occidente", film reso celebre dalla co-presenza di Chuck Norris durate la scena di un duello al Colosseo. Nel 1973 è protagonista nella pellicola "I tre dell'operazione Drago", che ebbe un grandissimo successo rappresentando, in quella stagione cinematografica, il secondo maggior incasso della Warner Bros dopo “L'Esorcista”. Il 1973 è pero anche l’anno in cui, durante le riprese di "Game of death", Bruce Lee muore ad Hong Kong.

I dubbi sulla causa della morte

Alcune persone sostengono che Lee sia stato ucciso da maestri tradizionalisti, da sempre contrari alla diffusione del Kung-fu in Occidente, altri invece pensano che sia stato eliminato da alcuni produttori cinematografici che non avevano ottenuto il suo consenso per alcune sceneggiature a lui proposte.

Il mito post-mortem

Al funerale di Bruce Lee, ad Hong Kong, partecipa una folla immensa. Un’altra cerimonia, questa volta in forma privata, si svolge Seattle, dove Bruce Lee è sepolto al Lakeview Cemetery. Nel 1993 è stato anche onorato con una stella sulla Hollywood Walk of Fame a Los Angeles, e in occasione di quello che sarebbe stato il suo 65mo compleanno, nel 2005, è stata inaugurata una statua commemorativa sull'Avenue of the Stars a Kowloon, in memoria di colui che è stato votato "Star of the Century" dagli addetti ai lavori del mondo del cinema di Hong Kong. Numerosa è anche la filmografia che ricorda l’attore dopo la sua morte, così come le manifestazioni che ogni anno si svolgono in suo onore.

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