Libro del premio Nobel Claude Simon rifiutato da 19 editori in Francia

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Tra le case editrici che hanno ricevuto le pagine di "Le Palace", dodici l’hanno respinto, mentre le altre sette non hanno risposto (Getty Images)
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Lo scrittore Serge Volle ha raccontato alla radio pubblica francese France Inter di aver spedito, in forma anonima, cinquanta pagine del romanzo "Le Palace", per dimostrare come il mondo editoriale contemporaneo sia totalmente schiacciato su logiche di mercato

Il suo autore ha vinto il premio Nobel per la letteratura nel 1985, eppure oggi nessuna casa editrice francese sembra disposta a pubblicarlo. È quanto successo al romanzo "Le Palace", scritto nel 1962 dal francese Claude Simon, che, inviato in forma anonima, non ha trovato fortuna presso 19 editori. L’esperimento è stato orchestrato dallo scrittore Serge Volle che, alla radio pubblica francese France Inter, ha raccontato di aver inviato cinquanta pagine del romanzo per dimostrare come il mondo editoriale contemporaneo sia totalmente schiacciato su logiche di mercato.

I motivi del rifiuto

Tra le case editrici che hanno ricevuto le pagine di "Le Palace", dodici l’hanno rifiutato, mentre le altre sette non hanno risposto. Le motivazioni che hanno accompagnato il rifiuto hanno a che fare sia con lo stile di scrittura che con la costruzione della trama. Secondo alcuni editori, infatti, le "frasi sono infinitamente lunghe" e "fanno smarrire totalmente il lettore", mentre per altri l’opera avrebbe "una trama poco chiara e con personaggi poco delineati". Nel libro Claude Simon racconta la sua esperienza negli anni '30 in Spagna, dove si era recato per unirsi ai Repubblicani che si stavano opponendo alle truppe franchiste nella guerra civile. Lo scrittore francese è considerato uno dei padri del "nouveau roman", e la sua prosa è notoriamente complessa e tortuosa con frasi anche di pagine intere.

Rifiutati i libri che "non sono facili da leggere"

La totalità dei rifiuti, secondo Serge Volle, dimostra che le case editrici ormai si sono totalmente appiattite a una logica secondo la quale i libri che "non sono facili da leggere o che non faranno incassare cifre da record" non meritano di essere pubblicati, anche se possono custodire un grande valore letterario. Secondo lo scrittore, gli editori considerano esclusivamente l’aspetto economico delle opere, privando il grande pubblico di potenziali capolavori. L’unica possibilità che hanno i libri "complessi" di arrivare sugli scaffali, ha concluso amaro Volle, è che siano scritti da un autore già famoso. 

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